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Cronaca

Jesi Vertenza Cnh: accordo raggiunto, oggi la firma

Resta il doppio turno lavorativo, cassa integrazione straordinaria di solidarietà e 127 esuberi, su 915 dipendenti, da risolvere sino a fine anno

Jesi – Il turno di lavoro rimane doppio – e non ci sarà il passaggio a quello unico -, dalla attuale cassa integrazione ordinaria (61 giornate nel 2023) si passa alla cassa integrazione straordinaria di solidarietà (non ancora note le giornate) e verrà aperta la procedura di mobilità con incentivi economici per 127 tra gli attuali 915 dipendenti.

Via libera ai sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Aqcf per la firma dell’accordo con l’azienda da parte dei lavoratori dello stabilimento Cnh, riuniti ieri in assemblea per la vertenza aperta dopo le comunicazioni ricevute che proponevano il taglio degli organici e dell’orario di lavoro.

L’accordo tra le parti era giunto lunedì dopo una lunga trattativa e oggi è prevista la firma.

Su queste basi si riparte per far fronte al calo degli ordinativi che dal 2021, cifre alla mano, a oggi, parlano di un -25% nella produzione dei trattori (nel 2022, 17mila, nel 2023, 12.400) produzione che sarebbe destinata a un ulteriore calo tra il 5 e il 15% anche per quest’anno. Fattori, questi, che avevano indotto l’azienda a proporre il ridimensionamento.

Per quanto attiene alle uscite saranno “non oppositive”, vale a dire su base volontaria, con adesione entro il 30 dicembre 2024.

La Cnh ha ipotizzato di poter contenere il livello degli esuberi riportando nello stabilimento cittadino produzioni dalla Turchia o internalizzando produzioni oggi affidate a ditte esterne.

Nel loro computo, “per rendere lo stabilimento sostenibile da un punto di vista economico”, la metà di questi sarebbe gestita con l’adesione di 50-60 lavoratori a 2-4 anni dalla pensione, per i quali l’azienda si farà carico dello scivolo pensionistico.

Se gli interessati aderiscono entro il 30 giugno è previsto un bonus aggiuntivo di 22.500 euro. Gli over 40 che aderiranno alla mobilità saranno accompagnati all’uscita con 26 mensilità più i 22.500 euro se vanno via entro il 30 giugno.
   

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