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Cronaca

JESI LA MORTE DI STEFANO STRONATI: IL RICORDO DEGLI AMICI

La tragica scomparsa del 48enne, jesino di adozione, ha gettato tristezza e sconforto tra quanti lo conoscevano 

 

JESI, 30 gennaio 2018 – L’incidente di domenica scorsa nel tardo pomeriggio a Palombina con la tragica scomparsa di Stefano Stronati ha gettato tristezza e sconforto non solo nella famiglia ma anche tra gli amici e di quanti lo conoscevano.

Ecco alcune testimonianze.

“Un ragazzo solare, sempre con il sorriso in volto, sempre pronto allo scherzo” cosi Alessando C. ricorda Stefano Stronati il 48 enne anconetano di nascita ma jesino di adozione, scomparso ieri in circostante ancora da chiarire a Palombina, sotto un treno.

“Quasi impossibile credere che si sia trattato di un atto volontario,  ci lascia tutti increduli ,  aveva avuto un passato a tratti difficile ma era sempre riuscito ad appianare tutti i problemi ed ora che tutto sommato le cose andavano meglio, con l’arrivo del nipotino, le splendide figlie, un lavoro che lo entusiasmava mi sembra davvero strano che abbia solo pensato ad un gesto estremo, personalmente penso piu che si sia trattato di un incidente, di una distrazione , di una sottovalutazione di una situazione di pericolo” cosi Francesca I. ,  amica di  Stefano “tempo fa sono rimasta a piedi per strada per una gomma bucata, chiamato mio marito non sapevo come fare, tra tante auto che passavano indifferenti passò lui che mi riconobbe come la moglie del suo caro amico, si fermò subito e mi aiutò a rientrare a casa, un angelo biondo, socievole, sempre attento agli altri, sempre con i nomi delle figlie in bocca, una grande perdita, abbiamo perso un uomo buono”.

Io personalmente lo ricordo perché vicino casa mia un po’ di tempo fa  svolazzava un bellissimo pappagallo di grandi dimensioni, misi quindi un annuncio per sapere se apparteneva a qualcuno. In pochi istanti mi rispose Stefano dicendomi di tenere d’occhio gli spostamenti del volatile perchè probabilmente era il suo. In pochi istanti istanti arrivò con il suo furgoncino bianco da lavoro, insieme alla figlia ed iniziò a fischiare,  rimase parecchio tempo a cercare il suo pappagallo , mi disse che amava terribilmente il suo animaletto e non voleva deludere la figlia, una stupenda ragazzina bionda  molto legata alla figura del padre. Da li iniziammo a parlare e trovai di fronte a me un buon uomo dal bell’aspetto tenerissimo con la figlia.

Marco C.  lo ricorda “un uomo gioviale, scherzoso, rideva sempre, un giocherellone, così appariva dal di fuori Stefano e così ne voglio mantenere indelebile il ricordo”.

Cristina Amici Degli Elci

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