Cronaca
L’apertura Amazon: i nodi viabilità, caro affitti e “amazonizzazione”
Sindaci riuniti per fare il punto della situazione, l’impressione è che per alcune importanti questioni c’è il rischio di un salto nel buio, presente anche la protesta silenziosa dell’assemblea permanente Stop Edison

2 Febbraio 2025
Monsano – Il mega hub di Amazon alla Coppetella sta percorrendo l’ultimo tratto di strada prima di completarsi sui suoi 14 ettari e divenire l’undicesimo polo logistico italiano di commercio elettronico della multinazionale statunitense.
Non resta che attendere giugno/luglio perchè la potente macchina del primo player mondiale che movimenta cose si metta in moto dando vita a una nuova realtà economica in Vallesina. Nuova perchè diversa da quanto la storia imprenditoriale del nostro territorio ha imbastito negli anni.

Quindi, ci siamo. Almeno dal punto di vista di Amazon. Ma a questo importante e strategico appuntamento l’altra faccia della medaglia, cioè il territorio e i Comuni che vi gravitano sono pronti?
Le opportunità e le sfide che si stanno profilando ormai non più all’orizzonte ma dietro l’angolo sapremo coglierle e governarle al meglio? La visione di questo futuro prossimo l’abbiamo chiara e consapevole?
È quanto ci si è chiesti nel partecipatissimo incontro di venerdì scorso, 31 gennaio, all’auditorium di via Falcone, incontro organizzato dal gruppo consiliare Monsano Insieme e coordinato dal capogruppo Diego Franzoni.
E c’erano i Sindaci delle zone interessate dalla presenza del centro logistico in procinto di avviare l’attività. Cosa, questa, che comporta tutta una serie di ricadute sul territorio, dall’occupazione al traffico, dalla sostenibilità ambientale alla richiesta di servizi.
Il nodo da sciogliere è quello di non farsi trovare impreparati, ma al momento questa sembra essere più una enunciazione, un far fronte senza sapere bene a cosa: all’appello, come ha rilevato il sindaco di Polverigi e presidente della Provincia, Daniele Carnevali, «mancano ancora troppi dati, su quale tipo di occupazione, la provenienza degli occupati e in che modo si sposteranno».
Una road map individuata, condivisa e programmata non c’è. Amazon, si sa, non aspetta e occorre essere interlocutori credibili e omogenei, presentarsi come un fronte unico pur composto di varie istituzioni.
Roberto Campelli, sindaco di Monsano, lo ha detto chiaro e tondo: «Siamo soli. Se da un lato i capannoni vuoti sul nostro territorio sono stati riempiti, è innegabile che con la posizione che abbiamo il traffico in aumento ci toccherà da vicino. Gli affitti? Sono già aumentati».
Come rileva pure il primo cittadino di Camerata Picena, Davide Fiorini, per il quale «occorre fare attenzione alla bolla speculativa su affitti e case».
Intanto, ha informato il sindaco di San Marcello, Joseph Borgiani «maestranze Amazon al lavoro nel cantiere stanno occupando diverse nostre strutture ricettive».
Il sindaco di Jesi – Comune capofila -, Lorenzo Fiordelmondo, ha posto l’accento sul fatto che «con la contrazione industriale in atto non possiamo che essere soddisfatti dell’arrivo di economia e lavoro. Certo, bisogna stare anche attenti a non farsi amazonizzare spingendo su altri insediamenti che però vanno orientati: Amazon ha il suo interesse economico ma deve farsi carico anche di quello pubblico».
E, a proposito di traffico «non ci sono poche strade, piuttosto troppe auto in giro. Occorrono mezzi di trasporto alternativi, car sharing, mezzi pubblici, il treno: ci sono i binari ma manca la stazione». E qui, eventualmente, la Regione dovrebbe far sentire la sua voce.
Ma è proprio la mancanza dell’apporto degli enti sovracomunali, il vulnus, come ha fatto notare l’assessore e già sindaco di Agugliano, Thomas Braconi, «siamo stati lasciati da soli».
Con l’aumento della residenzialità – 1.000 addetti in tre anni assunti a tempo indeterminato, l’annuncio di questi giorni da parte aziendale dell‘aumento a 1.876 euro lordi mensili della retribuzione d’ingresso – occorre anche «mettere a disposizione case di edilizia agevolata – ha sottolineato Lorenzo Fiordelmondo – attraverso l’Erap, abitazioni di più facile accesso economico».
La sindaca di Chiaravalle Cristina Amicucci ha osservato come «l’hub è più vicina a noi che a Jesi e per questo il problema traffico ci preoccupa molto. Non siamo ancora pronti a sostenere le ricadute».
Per Thomas Cillo, sindaco di Monte San Vito, Regione assente, «è mancata la sua regia non avendo previsto Amazon nel Piano infrastrutture. Da parte nostra, di Amazon abbiamo solo subito la presenza».
All’incontro anche la partecipazione di una rappresentanza silenziosa ma munita di cartelli espliciti, dell‘Assemblea Permanente Stop Esidon, contraria all’installazione in zona Zipa a Jesi di un impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi e non.
(foto in primo piano: Roberto Campelli, Diego Franzoni, Lorenzo Fiordelmondo)
© riproduzione riservata