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Cronaca

JESI Spostamento fontana, il Comune: «Nessun dubbio sul nostro operato»

La nota dell’Amministrazione Bacci dopo il responso del Tar Marche avverso al ricorso del Comitato che ha confermato la correttezza dell’iter: «Si era generata una campagna d’odio»

JESI, 15 luglio 2021 – «L’Amministrazione comunale prende atto che il Tar delle Marche ha respinto il ricorso del Comitato promotore del referendum contro lo spostamento della fontana, confermando la piena correttezza dell’operato del Comune di Jesi, nel rispetto delle disposizioni di legge e del dettato costituzionale che sancisce in capo agli organi eletti democraticamente dai cittadini il compito di governo del territorio».

Da Piazza Indipendenza la nota a commento sul pronunciamento del Tar Marche in merito alla spinosa questione dello spostamento della fontana delle leonesse e dell’obelisco, da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica. Dove ora campeggia in attesa della prova generale che sancisca l’acquisizione del lascito Morosetti di 2 milioni di euro a trasloco terminato e a tutte le parti del manufatto funzionanti entro il 21 luglio. Che è alle porte.

«Vi era assoluta sicurezza che il responso dell’organo di giustizia amministrativa fosse favorevole alla linea del Comune di Jesi – continua la nota – perché era evidente fin dal primo momento che la materia non poteva essere in alcun modo di oggetto referendario».

«L’Amministrazione comunale apprezza i toni utilizzati oggi dal Comitato promotore del referendum decisamente più sereni rispetto al passato. Lo riteniamo un passo in avanti importante. Ciò non toglie che non possono essere persi di vista due aspetti». 

«Non era certo apartitico – la precisazione che arriva dal Comune – , come pretende di definirsi, un Comitato in cui erano presenti il segretario del Pd, due capogruppo di liste di opposizione come il Movimento 5 Stelle e l’ex esponente di Insieme Civico e un ben noto rappresentante di Jesi in Comune, vale a dire la quasi totalità della minoranza presente oggi in Consiglio comunale».

«Il clima di astio innescato sui social per questa vicenda da parte di una pagina Facebook che ha affiancato il Comitato, ha generato una campagna di odio che stride profondamente con la storia democratica di questa città, non riuscendo a mettere il freno a quanti, certamente vivendo una profonda frustrazione personale dovuta anche agli effetti della pandemia, hanno vomitato violenti attacchi personali che nulla avevano a che vedere con lo spostamento del monumento».

«Al di là di ogni considerazione, vedendo ormai il completamento della fontana giunto al termine, si è sempre più convinti della bontà dell’operazione sotto il profilo architettonico e culturale, con ciò confermando l’autorevole parere espresso da storici locali, storici dell’arte, associazioni e urbanisti nel corso degli anni».

«Siamo assolutamente certi che, come già accaduto per Piazza Pergolesi, questo intervento urbanistico contribuirà a qualificare ulteriormente sia Piazza della Repubblica, che torna protagonista come spazio aggregativo della città, sia Piazza Federico II, destinata a diventare un teatro all’aperto dove organizzare eventi, spettacoli e manifestazioni di grande richiamo».

(Redazione)

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