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CALCIO&BASKET LA RUBRICA “L’OPINIONE DI EVASIO SANTONI”

evasio.santoni_jesiBrutta domenica per Jesina e Betulline entrambe sconfitte in un turno di campionato che avrebbe potuto proiettarle verso piazzamenti di classifica decisamente migliori rispetto a quelli attuali. La Jesina ha perso in casa il derby contro la Recanatese mancando il sorpasso e la conquista momentanea di un posto play off. E’ stata una partita dai due volti. Una prima mezzora di gioco dai toni elevati, con alcune giocate offensive decisamente interessanti grazie soprattutto agli spunti individuali di Trudo, per poi veder spegnersi la squadra alla distanza, consumata piano piano come una candela, evidenziando anche una certa carenza della condizione fisica generale. Nel contesto Bugari ha ovviamente le sue responsabilità a conferma della poca inesperienza, oramai è ora che diventi grande, e della scarsa conoscenza della categoria e degli avversari che affronta. All’inizio ha puntato sull’utilizzo di Pierandrei, ancora in difficoltà per l’infortunio alla mano che non lo fa giocare tranquillo e sicuro, e sull’impiego di Cameruccio, da circa un mese fuori per problemi muscolari. Ha schierato il solito 4-3-3 quando, ben note le caratteristiche dei leopardiani, poteva andar meglio una difesa schierata a tre ed un centrocampo a cinque per coprire tutti gli spazi, non consentire le ripartenze degli avversari, avere l’uomo in più sulle corsie esterne dove maggiormente la Recanatese cerca di iniziare o di spostare il proprio gioco d’attacco. È vero che la Jesina ha avuto diverse opportunità di andare in gol, come detto soprattutto nella prima parte della partita, ma è anche vero che l’undici di Mecomonaco in quelle situazioni ha sempre risposto con almeno due contropiedi micidiali  con la difesa sbilanciata e mal disposta. Poi nella ripresa gli avversari hanno fatto e controllato la partita senza più rischiare. È in questa situazione che tutti avrebbero voluto vedere la mano e la capacità  dell’allenatore leoncello per cambiare in corsa modulo e tattica di gioco. Così non è stato! Ad esempio si poteva puntare di più sulla vivacità di Carnevali, chiedendogli di giocare più avanzato; si poteva  dare a Frulla la possibilità di accentrarsi maggiormente, per avviare le azioni nel tentativo di allungare la squadra in avanti costringendo di conseguenza la Recanatese a chiudersi di più nella propria metà campo.  Invece si è insistito con Arati, lento e prevedibile, tanto che la squadra non è mai riuscita a cambiar ritmo per mettere in difficoltà l’avversario. Adesso ci sarà la sosta e poi due trasferte consecutive: Amiternina e Sambenedettese. Dove sarà necessario far punti per non dover assistere ad un finale di campionato alla ricerca disperata di punti salvezza. Per la Betulline invece è notte fonda e lunga. A Roseto ha subito una sconfitta sonora tanto che la società sul proprio sito ufficiale l’ha voluta commentare con la parola “abbattuta”.  Il commento di coach Lasi è una sentenza: “i miei giocatori migliori da almeno sette partite pestano acqua nel mortaio”. Evidentemente all’interno del gruppo qualcosa non funziona proprio. Società dove sei? Con queste valutazioni, che si stanno ripetendo da troppe partite a questa parte, con questo spirito, con il morale sotto i tacchi, si fa fatica a pensare di poter ottenere qualcosa in più da questa squadra. I play out sono vicinissimi, speriamo poi anche la salvezza: ma sarà davvero dura!

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