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Cronaca

Cerreto d’Esi Femminicidio, il braccialetto elettronico fronte dell’indagine da chiarire

L’avvocato Ruggero Benvenuto, che assiste l’accusato Franco Panariello, chiede di far luce sul funzionamento o meno del dispositivo

Cerreto d’Esi – Continua a rimanere al centro della cronaca il femminicidio di Concetta Marruocco, infermiera 53enne, uccisa dal marito (in fase di separazione) Franco Panariello.

La donna, che lavorava all’ospedale di Matelica, è stata uccisa con numerose coltellate nella notte tra venerdì e sabato.

Resta al centro della vicenda il braccialetto elettronico, misura adottata per impedire all’uomo di avvicinarsi dopo la denuncia della donna per maltrattamenti.

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«Questo è un fronte dell’indagine che deve essere chiarito – commenta l’avvocato di Panariello, Ruggero Benvenuto – può essere accaduto che sia stato manomesso? Può essere occorsa una falla e quindi non aver lanciato un segnale? È stato oggetto di manutenzione? Bisogna capire se il braccialetto era in funzione e nel caso contrario capire il perché».

Poi l’avvocato Benvenuto prosegue.

«Il mio assistito ha collaborato alle indagini – prosegue –, per quanto in suo potere. Bisogna valutare i perché del gesto estremo. A seguito della denuncia per maltrattamenti formalizzata a inizio anno, e a seguito delle udienze, lui ha avuto anche scompensi. Ha chiesto l’aiuto del Dipartimento di salute mentale di Fabriano ed era seguito da un dottore. Ha avuto un infarto con successivo trasporto a Torrette con l’eliambulanza. Il giorno prima ha avuto anche un malore che lo ha portato al pronto soccorso dell’ospedale di Fabriano».

«Dovranno essere valutati non solo gli aspetti in senso oggettivo ma anche in senso soggettivo», conclude l’avvocato.

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