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Cronaca

CUPRA MONTANA SISMA, NASCE IL COMITATO “UNA SCUOLA SICURA”, I GENITORI SI ORGANIZZANO: «VOGLIAMO UN NUOVO PLESSO PER I NOSTRI FIGLI»

CUPRA MONTANA, 10 novembre 2016 – Si chiama “Comitato per una Scuola più Sicura” o comunque è un’organizzazione composta da genitori ed avrà  l’obiettivo di vigilare su tutto ciò che riguarda appunto gli edifici scolastici, di sollecitare soluzioni di sicurezza nelle nostre scuole di ogni ordine e grado, ma anche di spingere la costruzione di un nuovo plesso scolastico fuori dal Centro Storico.

cupraassembleascuole1Il nuovo soggetto associativo, che è stato già costituito, sarà composto da molti dei genitori che oggi hanno i propri figli nella scuola materna, alle elementari e medie, situate negli edifici di via Nazario Sauro e interessati dalla chiusura precauzionale decisa dalla Civica Amministrazione a seguito delle forti scosse di terremoto e delle lesioni “superficiali” riportate.

Il comitato è nato spontaneamente a seguito delle oggettive polemiche sorte nella riunione indetta dal Comune presso la “Casa delle Associazioni” la sera dell’8 novembre scorso, quando la concitazione e i timori hanno spinto le parole e le posizioni di molti genitori, concretizzando la decisione di formare questo comitato e cercare di gestire taluni problemi entrandovi dentro.

cuprassembleasismaIn verità la costituzione di questo comitato era nell’aria già alcuni giorni prima dell’assemblea pubblica tenutasi presso la “Casa delle Associazioni” perché la voce circolante sulla probabile destinazione di alcune classi di alunni presso la Casa della Dottrina Cristiana, che poi è rimasta la proposta, aveva fatto salire la pressione a molti per l’ubicazione stessa del complesso, posto tra le due bellissime chiese di San Leonardo e San Lorenzo e i relativi campanili, ma anche per quella mancanza di vie di fuga necessarie in caso di calamità naturali.

In effetti sulla questione delle vie di fuga in queste strutture scolastiche i genitori di scolari e studenti hanno insistito molto denunciandone pubblicamente le carenze per quanto riguarda la scuola media, mentre le scuole elementari hanno uno scalone d’emergenza posizionato proprio nel cortile interno del plesso scolastico (spazio usato con la bella stagione).

L'edificio parrocchiale "Casa della dottrina cristiana"

L’edificio parrocchiale “Casa della dottrina cristiana”

Durante l’assemblea pubblica alcuni genitori hanno pure fatto i conti in tasca all’Amministrazione dicendo che “tanto per cominciare una nuova struttura scolastica basterebbe non fare il campo di calcio in sintetico, mettere a disposizione il dividendo annuale che il Comune di Cupra Montana ha ricevuto dal Consorzio Intercomunale di Servizi, l’avanzo di bilancio, per raggiungere già una cifra consistente per iniziare i lavori appena a valle del palazzetto dello sport”. Ma su questa ipotesi un altro genitore ha risposto che tali importi sarebbero già vincolati senza dire se in casi straordinari come quello contingente del sisma si possono svincolare.  E aggiungendo “Noi genitori siamo anche disposti a tassarci pur di raggiungere lo scopo di avere una scuola sicura fuori dal Centro Storico”.

Una giovane mamma, che per lavoro è costretta a spostarsi da Cupra Montana ci ha detto quasi commossa:”Non posso andare a lavoro pensando che mia figlia va alla scuola materna in una struttura senza vie di fuga. Non è per mancanza di fiducia nelle istituzioni ma la paura per i nostri figli, dopo le paurose scosse di terremoto, mi hanno portato a fare questi ragionamenti e non ho ancora valutato la possibilità di trasferire la figlia in una scuola materna della pianura”.

Via San Francesco è una delle porte di uscita dal centro storico

Via San Francesco è una delle porte di uscita dal centro storico

Altri due genitori si sono quasi confessati ragionando sulla loro posizione: “Lavorando ambedue fuori Cupra Montana e fermo restando il rischio connesso alla mancanza di vie di fuga, ditemi perché non dobbiamo portare a scuola altrove i nostri figli? Tale ultima soluzione riteniamo possa diventare una disfatta per tutta Cupra Montana, per tutte le ragioni immaginabili, soprattutto perché i genitori quando decideranno di spostarsi lo faranno a gruppi per non isolare i propri figli dalle amicizie che nascono in una scuola e in un tessuto sociale non grande come il nostro. Lo spopolamento del centro non lo provoca la delocalizzazione del plesso scolastico ma una situazione siffatta, che si concretizza in queste scelte”.

Dalla assemblea pubblica sono emerse anche le ipotesi sopra citate, ma in realtà nessun genitore ha considerato seriamente la questione dello spopolamento del Centro Storico del paese legandolo appunto alla delocalizzazione, forse per ragioni di opportunità o per una valutazione concreta delle abitudini di tutti noi, restii al cambiamento ma propensi al solito di ogni giorno, come fare colazione al bar, andare in farmacia, comprare il pane nei forni, fare spesa nei negozi di alimentari, acquistare le sigarette o altro materiale personale o per la casa, ecc.

Certamente la questione non è di facile soluzione, seppure è vero che un progetto di nuovo plesso scolastico, con addirittura un plastico, fu proposto nel lontano 1975 e un altro progetto fu spinto dall’allora consigliere di minoranza Benito Pasquarella intorno agli anni 1987/1988 e  da altri esponenti politici di estrazioni diverse.

Anche in questo caso, come nel primo, il progetto andò a ramengo e oggi stiamo ripercorrendo gli stessi passi ma con una forza in più, quella di tanti genitori che vogliono sicurezza per i propri figlioli e che si sono costituiti in una associazione legale chiamata “Comitato per una scuola più sicura”!

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