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Cronaca

FABRIANO DURO J’ACCUSE DI ROBERTO SORCI, L’EX SINDACO NON FA SCONTI: “LA MISURA È COLMA”

FABRIANO, 12 luglio 2016 – “Credo che la misura sia colma e sia giunto il momento del rispetto da parte della struttura dirigenziale del ruolo degli amministratori e consiglieri che sono eletti democraticamente dai cittadini2. Questo l’incipit del duro affondo dell’ex sindaco di Fabriano, Roberto Sorci, in merito – a suo dire – alle numerose “dimenticanze” perpetrate su atti sottoposti all’attenzione del Consiglio comunale nei quattro anni di Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giancarlo Sagramola.

“Dopo aver visionato il video dell’ultimo Consiglio comunale, ho notato che la politica ha subito l’ennesimo smacco. Ripresomi da questa visione tragicomica, mi sono deciso a porre pubblicamente a tutti i consiglieri comunali di Fabriano alcuni quesiti”. Il tutto partendo da un antefatto. “Come cittadino di Fabriano ho presentato il 15 giugno scorso, un’osservazione al Piano triennale delle opere pubbliche, come diritto previsto dall’attuale normativa, chiedendo di inserire il famoso by pass del Ponte di Moscano”. Primo particolare che non torna, visto che il Piano è stato approvato dalla Giunta il 30 aprile. Quindi i 60 giorni per le osservazioni, scadevano il 28 giugno, vale a dire oltre 23 giorni dall’approvazione del Bilancio di previsione 2016. “Questa è veramente una situazione grottesca”, attacca Sorci. “Ricordo ai consiglieri comunali che il Piano triennale delle opere pubbliche è parte integrante del Bilancio di previsione nei cui atti si dichiara la loro approvazione e regolarità e rappresenta l’unico strumento democratico del bilancio in cui è prevista la partecipazione dei cittadini. Come mai nessun consigliere, neanche quelli di più lunga esperienza e ce ne sono, si sia domandato se il Piano avesse seguito l’iter di legge? Ma l’assessore alle Finanze, Angelo Tini, che per oltre 20 anni ad ogni bilancio ha chiesto sempre anche di questo, quando il 30 aprile 2016, ha approvato in Giunta la Delibera del Piano ben conoscendo la norma dei 60 gg obbligatori, come faceva a programmare il Consiglio comunale per il 5 giugno? Furbizia o colossale svista? Il Segretario comunale, che dovrebbe essere il garante della legalità degli atti da sottoporre al Consiglio comunale a chi ha garantito? Non di certo i consiglieri”. L’ex primo cittadino suggerisce un ricorso al Tar. “Se ci si ricorresse per tale vicenda, molto probabilmente si avrebbe la ridiscussione del Bilancio”. Sorci sottintende l’ingenuità della politica affibbiando le responsabilità “di questo casino” alla struttura dirigenziale, “quella che poi cerca di dare lezioni alla politica di trasparenza e legalità”. Su questo fatto “non esistono dubbi, poi qualcuno li ha coperti, ma questo è solo un aggiunta che deve far riflettere”. I dirigenti “si sono sbagliati perché hanno ‘studiato male’ le nuove procedure contabili convinti ad ottobre 2015 che il piano – che da quest’anno rientra nel Documento unico di programmazione – non andasse redatto. Invece hanno scoperto ad aprile 2016 che il Piano era obbligatorio anche quest’anno con tutto il suo iter, quindi con tutta la procedura sono arrivati lunghi, ma se ne sono ben guardati dal dirlo e qui è il fatto grave. Sbagliamo tutti, ma nascondere gli errori confidando sulla buona fede e fiducia degli altri è poco corretto, soprattutto se poi si vuole fare anche le prediche agli amministratori eletti dal popolo”, il duro j’accuse dell’ex primo cittadino. “Morale della storia è evidente a questo punto chi comanda in Comune. E chi tace sugli atti dirigenziali fatti male, che danneggiano i cittadini ed espongono il Consiglio a brutte figure. Ed è grave che la politica si stenda a tappetino per ‘ignavia’, assumendosi tutte le responsabilità che non si hanno. E barattare la ragione, il senso civico e la partecipazione democratica con il quieto vivere non è sicuramente un comportamento modello”. Sorci, per rafforzare la propria tesi, ricorda alcuni precedenti di questi quattro anni di Amministrazione del sindaco Sagramola. “Storie simili e sicuramente poco rassicuranti per la collettività: la richiesta di pagamento della Tasi 2013 entro il 18 dicembre avendo solo inviato l’avviso bonario, minacciando sanzioni senza aver inviato ai cittadini la bolletta con RR, posizione che ha scatenato l’ira dei fabrianesi contro l’Amministrazione; la proroga del contratto di tesoreria con Veneto Banca, a condizioni variate, dove l’Amministrazione stava per perdere ben 40mila euro; la delibera di anticipazione di tesoreria, di febbraio 2014: dove si afferma che per legge si possono solo usare i tre dodicesimi, mentre il Governo a novembre 2013 data la situazione dei Comuni, aveva autorizzato un maggior utilizzo dei 12 esimi, portandoli a cinque dodicesimi  purché l’atto fosse fatto entro il 31 marzo. Questo avrebbe potuto permettere di utilizzare 11 milioni al posto di 7, se ce ne fosse stato bisogno. Delibera di cui nessuno stranamente si è accorto. Mossa astuta per non far spendere all’Amministrazione o ignoranza della norma?; l’ultima assurdità nei confronti dei consiglieri di opposizione con l’obbligo dei 5 giorni contro i 3 per la presentazione degli emendamenti al bilancio di previsione in totale dispregio al regolamento di contabilità comunale”. In conclusione, “il Piano triennale delle opere pubbliche è uno dei tanti atti sbagliati, ma stranamente coperti in modo oserei dire infantile, che dimostra che non vi è nessun rispetto per i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza. Ricordo a tutti sommessamente che l’ignavia non paga in politica”.

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