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Falconara Area Rocca Mare e rischio esondazione Esino, scorre la polemica

La querelle tra Baldassini e l’Amministrazione comunale si arricchisce di un altro capitolo con il consigliere di opposizione che accusa di inadempienza e ritardi il Sindaco e la Giunta, che rispondono

Falconara – La messa in sicurezza della foce e dell’argine nord del fiume Esino dove esiste un rischio rilevante di esondazione è stato il tema dell’incontro pubblico organizzato dal consigliere comunale di minoranza Marco Baldassini al circolo Arci di Villanova.

La querelle tra Baldassini e l’Amministrazione comunale si arricchisce di un altro capitolo con il consigliere di opposizione che accusa di inadempienza e ritardi il Sindaco e la Giunta.

«La messa in sicurezza del fiume deve essere una priorità per Falconara – ha detto Baldassini rivolto alla cinquantina di persone che hanno seguito l’incontro – anche perché l’Amministrazione regionale, a trazione centrosinistra e guidata da Ceriscioli, nel 2018 aveva stanziato 1,5 milioni per il fiume Esino di cui 580.000 euro per la messa in sicurezza della foce e della sponda sinistra nord. Il fallimento dell’Amministrazione comunale e della prima giunta Signorini è rappresentato dal fatto che non si sono assicurati che le opere che la Regione Marche aveva autorizzato fossero realmente eseguite».

«Oggi questa inadempienza – ha incalzato – ha fatto sì che in zona Rocca Priora la Regione abbia dichiarato una zona R4 a elevato rischio esondazione. Non voglio entrare in merito al contenzioso giudiziario delle ordinanze di demolizione dei manufatti di Rocca Mare perché sarà la magistratura a fare il suo corso ma una cosa è certa: se il fiume Esino fosse stato messo in sicurezza già dal lontano 2008, al tempo del primo mandato del sindaco Brandoni, oggi forse non saremmo in questa situazione».

Tra i relatori dell’incontro anche Fabio Benni, ex assessore regionale e Annamaria Sacchi, ex funzionario comunale che ha ricostruito gli anni in cui era stata chiamata a verificare e controllare il complesso urbanizzato di Rocca Mare che stava nascendo.

La replica del sindaco Stefania Signorini non si è fatta attendere.

«Abbiamo dato la priorità alla sicurezza – sottolinea il primo citadino – anche assumendo atti impopolari e coraggiosi, pur di tutelare l’incolumità delle persone. A differenza di quanto fatto dalle Amministrazioni di centrosinistra, abbiamo affrontato una questione molto scomoda, quella dell’abusivismo lungo la sponda sinistra dell’Esino. Quanto accaduto a Ischia, dove il fango ha portato via le case destinate all’abbattimento perché abusive, dimostra che la linea dell’Amministrazione comunale è stata improntata alla responsabilità e alla sicurezza. Non a caso i giudici amministrativi hanno riconosciuto la correttezza dell’operato degli uffici comunali, che hanno negato la sanatoria per i manufatti abusivi di Rocca Mare».

Il Sindaco accusa Baldassini di incompetenza.

«Parla di stanziamenti che il Comune non poteva gestire perché era la Regione a farlo, fondi che erano stati destinati alla sponda dell’Esino per pochissimi mesi: già nel febbraio 2019 la Regione ha preferito dirottarli sulla messa in sicurezza dei fossi San Sebastiano, Cannetacci, della Liscia e Rigatta, a tutela degli abitati di Castelferretti e Fiumesino, dell’aeroporto e delle attività economiche della zona industriale. La Giunta Signorini è riuscita a ottenere interventi concreti, per un totale di oltre 16 milioni di euro».

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