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Jesi All’Orto del Sorriso si coltivano sogni, in tanti per il pomeriggio di festa – Video

L’inaugurazione del cantiere per realizzare la nuova serra solare alla cooperativa agricola di inclusione sociale, il Sindaco: «Qui date la speranza che potrà esserci un domani migliore»

Jesi – Un pomeriggio di festa all’Orto del Sorriso di via Calabria che ha voluto condividere con la comunità, l’arrivo della nuova serra solare, in parte già realizzata con la struttura in legno, in parte ancora da completare, proprio in questi giorni sarà dato l’avvio al cantiere.

Presenti al taglio del nastro per inaugurare i lavori, il vescovo Gerardo Rocconi, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo e i referenti di Fondazione Azimut che ha finanziato il progetto.

In tanti hanno partecipato al momento di festa tra gli operatori Caritas, i rappresentanti dell’Orto del Sorriso di Ancona, gemello di quello di Jesi e poi ancora, i lavoratori dell’Orto, gli amici e i clienti.

«Cinque anni fa ci siamo ritrovati qui per inaugurare la Cooperativa, oggi si compie un altro passo importante – ha detto Matteo Donati, presidente della cooperativa agricola sociale Orto del Sorriso -. La nuova serra solare servirà a condividere con tante persone nuovi percorsi e nuove idee, fare qualcosa di significativo per la città, da mettere a disposizione di tutta la comunità. Un luogo dove si potrà mangiare e anche ospitare nuovi progetti.Contiamo di completare i lavori entro la prossima primavera».

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L’Orto del Sorriso è un progetto di agricoltura e inclusione sociale attiva, nato nel 2014 da un’idea della parrocchia di San Giuseppe che aveva ricevuto in donazione un appezzamento di terreno in via Calabria e la casa annessa. Il progetto è stato poi sviluppato dalla Caritas jesina e dalla Cooperativa sociale Odos, evolvendosi in cooperativa sociale agricola nel 2019.

«La cooperativa dà nuove opportunità di integrazione sociale a persone che hanno avuto un inciampo nella vita e qui hanno la possibilità di mettere in atto un’evoluzione personale e un cambiamento, come accade a tutti noi», ha spiegato Matteo Donati.

Dalla coltivazione delle verdure la realtà si è evoluta realizzando un piccolo laboratorio per la produzione di marmellate e sughi che come le verdure vengono venduti ai privati o distribuiti nei supermercati del territorio e adesso con la serra solare si aprono nuove opportunità per progettare iniziative e attività.

«Un progetto di grande valore caritativo oltre che sociale – ha sottolineato il vescovo Gerardo prima della benedizione -, finanziato dalla Caritas solo inizialmente, adesso si regge con le proprie gambe perché dietro c’è una grande motivazione, quella di aiutare gli ultimi di dare lavoro a persone che fuori non lo troverebbero, qui hanno acquisito il loro ruolo e acquistato fiducia. Per me significa aver insegnato a un figlio a camminare e ora vederlo prendere il volo».

Grande soddisfazione anche per Monica De Pau del Team Azione di Azimut e Roberto Martarelli area manager di Azimut, la cui Fondazione finanzia i lavori.

«La Fondazione si occupa di individuare nel territorio le esigenze utili per le comunità locali, nell’ottica della responsabilità sociale. Tramite conoscenti professionali comuni siamo venuti in contatto con il progetto dell’Orto del Sorriso e della nuova serra, che ci hanno subito conquistato. Così siamo riusciti a creare una rete di professionisti per la realizzazione del progetto e il suo finanziamento», ha detto Monica De Pau.

«Gli interventi di Azimut sul territorio riguardano il superamento di situazioni di povertà, disagi abitativi, reinserimento professionale e situazioni di emergenza, in cui portiamo il nostro aiuto, come ad esempio durante la pandemia e dopo l’alluvione di Senigallia», ha spiegato Roberto Martarelli.

La serra solare rappresenta uno step nell’evoluzione di un progetto, quello dell‘Orto, che raccoglie sempre più adesioni e sta prendendo corpo e forma grazie alla collaborazione di tante figure «che con il loro impegno stanno cucendo intorno a questo bel sogno qualcosa che si sta via via realizzando e definendo», ha sottolineato Marco D’Aurizio, direttore della Caritas diocesana.

Anche il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, non è voluto mancare al taglio del nastro, complimentandosi con la cooperativa per l’impegno profuso ogni giorno.

«Qui fate tre cose bellissime – ha detto -, sapete accogliere il disagio di chi arriva, lo fate attraverso la condivisione e coltivate anche lo spazio del sogno, infondendo la speranza che esista un domani diverso e migliore».

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