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Cronaca

Jesi Avis, ultima donazione per Bruno Dottori che ha raggiunto quota 120

Al compimento dei 70 anni di età “va in pensione” dopo 40 di onorata carriera da donatore «ma resterò come volontario nell’associazione» della quale fa parte dal 2009

Jesi – Una storia quella del donatore che è anche una filosofia di vita, gli uomini possono donare il sangue 4 volte l’anno, le donne in età fertile solo due volte, il plasma 1 volta al mese, spesso a dettare la cadenza sono i ritmi di lavoro e la possibilità di prendere il permesso di assentarsi. Ma i donatori fanno di tutto per incastrare gli orari quotidiani con la donazione perché il valore del dono può superare molti ostacoli, persino una pandemia.

A raccontarcelo è Bruno Dottori, donatore dal 1983, in Avis dal 2009, che ieri con il compimento dei 70 anni di età, ha effettuato la sua ultima donazione, raggiungendo quota 120. Quaranta anni di onorata carriera da donatore che lo hanno visto protagonista anche nelle fasi di crescita dell’Avis Jesi, sia nei momenti migliori che in quelli di crisi.

Bruno Dottori

«Sono in Avis dal 2009, anno in cui sono andato in pensione dal lavoro – racconta Bruno Dottori – ho ricoperto vari incarichi tra cui quello di segretario, poi di presidente per 8 anni e adesso, di nuovo faccio il segretario. Sono stato anche consigliere Avis regionale e provinciale. Ho potuto assistere all’evoluzione dell’associazione tra momenti di crisi, come quello della pandemia e momenti di crescita, ma alla base dell’associazionismo c’è stato sempre un forte lavoro di squadra e la grande disponibilità dei donatori a mettersi a servizio del dono».

«Attualmente sono 1.650 i donatori Avis attivi nel territorio ma puntiamo al ricambio generazionale cioè ad aumentare la fascia dei donatori compresi tra i 18 e i 30 anni, per fare in modo che si equilibri con le fasce di età superiori».

Pochi giorni fa proprio a Casa Avis si è svolta la Giornata del donatore che coincideva con i 76 anni di fondazione dell’associazione jesina, nata il 19 gennaio del 1947, un’occasione per la presidente Oriana Capitani di fornire qualche dato in più sul bilancio positivo dell’attività nell’ultimo anno: 300 donazioni in più rispetto al 2022, circa 110 nuovi soci rispetto all’agosto scorso, il 50 % dei quali sotto i 30 anni, 111 aspiranti donatori negli ultimi 3 mesi.

Casa Avis

«Con il cambio della presidenza, la nuova sede e l’assestamento dopo la pandemia, l’associazione oggi sta vivendo un momento molto positivo, ma continuiamo a essere operativi con le campagne di sensibilizzazione alla donazione, soprattutto con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e anche facendoci conoscere dalla città, grazie agli eventi che stiamo organizzando a Casa Avis. In cui mettiamo a disposizione della comunità questo spazio», ha spiegato, che nonostante il pensionamento da donatore continuerà ad operare tra le fila dei volontari dell’associazione.

«Continuerò il mio impegno da volontario Avis, contribuendo insieme agli altri a sostenere il lavoro di squadra e a divulgare la pratica del dono nella comunità e tra i giovani».

Avis che, tra l’altro, insieme all’Aido, organizza la tradizionale Tombola di San Settimio, che andrà in secna proprio stasera dalle 20.30 in Piazza della Repubblica.

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