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Cronaca

JESI BANCA MARCHE, COLPO DI SCENA IN COMMISSIONE: SI SAPEVA GIÀ DA PRIMA COSA POTEVA ACCADERE AI RISPARMIATORI?

 

Massimo Gianangeli è il vice presidente della Commissione Banca Marche

Massimo Gianangeli è il vice presidente della Commissione Banca Marche

JESI, 27 gennaio 2016 – La notizia del giorno è la richiesta di rinvio a giudizio, da parte della Procura di Ancona, dell’ex direttore generale di Banca Marche, Massimo Bianconi, dell’imprenditore Vittorio Casale e di Davide Degennaro, presidente Interporto Puglia, indagati per corruzione tra privati nell’inchiesta stralcio sull’istituto di credito. Per il primo marzo è prevista l’udienza davanti al Gup (giudice dell’udienza preliminare) che dovrà decidere.

L’inchiesta madre sul buco di Bm, intanto, va avanti, con 37 indagati accusati di appropriazione indebita, corruzione tra privati, falso in bilancio e in prospetto, false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza.

Frattanto, i lavori della Commissione speciale, istituita dal Consiglio comunale di Jesi, per indagare sulla questione Banca Marche, vicenda che, come noto, sta incidendo profondamente nel tessuto sociale ed economico del nostro territorio, hanno preso avvio lunedì scorso, 25 gennaio, nell’aula consiliare.

All’audizione in programma erano stati invitati i presidenti delle Fondazioni di Jesi, Pesaro e Macerata – che detenevano la maggioranza delle azioni della conferitaria –  ma solo Alfio Bassotti, presidente della Fondazione Carisj, si è presentato dopo che nella stessa mattinata aveva intrattenuto, sempre sul tema, i giornalisti in una conferenza stampa presso la sede di palazzo Bisaccioni.

Bassotti «ha portato all’attenzione dei membri della Commissione – riferisce una nota a firma del vice presidente della stessa, Massimo Gianangeli – un importante documento, fatto pervenire e acquisito agli atti».

gianangeliL’importante documento è una lettera  datata 5 ottobre 2015, quindi un mese e mezzo antecedente al 22 novembre, giorno del decreto “salva banche” che azzerò il valore di azioni e obbligazioni subordinate, «indirizzata dalla Carisj al presidente della Commissione finanze e tesoro del Senato, Mauro Maria Marino. Come già anticipato in audizione dal presidente Bassotti, la Fondazione jesina ha successivamente specificato  alla Commissione come “…la stessa lettera è stata inviata al ministro Boschi, all’on. Maurizio Bernardo, presidente Commissione finanze della Camera, e al presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli. In via indiretta hanno avuto la lettera gli onorevoli Camilla Fabbri, Petrini e Carrescia (tutti del Pd) e i presidenti delle Fondazioni  bancarie di Fano, Pesaro e Macerata”».

Sarebbe, perciò, dimostrato «in maniera piuttosto inequivocabile come nei corridoi pare già si conoscesse quello che stava per accadere e quali sarebbero state le dinamiche che si stavano sviluppando; si parla, inoltre, nella lettera, di “fortissime pressioni” da parte di Banca Intesa – la quale risulta essere il soggetto che detiene il maggior numero di quote  di partecipazione al capitale di Banca d’Italia ed è fra le tre banche coprotagoniste della cosiddetta  “risoluzione” del 22 novembre –  affinché il bail in fosse stato applicabile prima del 1 gennaio 2016 “e poter così conseguire sia l’azzeramento del patrimonio di Banca Marche sia l’utilizzo di tutte le obbligazioni subordinate (circa 400 milioni di euro) finalizzandolo alla ricapitalizzazione: con ciò massacrando tutti gli attuali risparmiatori e investitori dell’istituto marchigiano”».

Alfio Bassotti, presidente della Fondazione Carisj (foto CriCo)

Alfio Bassotti, presidente della Fondazione Carisj (foto CriCo)

A questo punto, quindi, ci si chiede «perché nessuno ha avvertito tempestivamente cittadini e risparmiatori? Come è possibile che nessuno abbia sollevato adeguatamente queste informazioni all’attenzione generale, permettendo, così, di fatto, al Governo di agire indisturbato assieme a Banca d’Italia, bruciando milioni di euro del territorio e azzerando in una notte i risparmi di una vita di migliaia di persone?».

Le audizioni della Commissione speciale proseguiranno venerdì 29 gennaio, alle ore 18.00, con l’Associazione azionisti privati di Banca Marche.

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