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Cronaca

JESI IL BRACCIO DI FERRO NEL PD, MARASCA FA LA PRIMA MOSSA E AVVERTE: “SI RISPETTI LO STATUTO SULLE PRIMARIE”

Matteo Marasca, attuale capogruppo del Pd

Matteo Marasca, attuale capogruppo del Pd

JESI, 26 ottobre 2016 – L’appuntamento è per venerdì 28 a Palazzo dei Convegni. Alle 17,30, quando a prendere la parola sarà Matteo Marasca, il Pd jesino si trasformerà in una sorta di area balcanizzata. Già, perché l’appuntamento “Cara Jesi ti scrivo…un’idea per il futuro” fa da assist a Matteo Marasca (la nuora) per parlare a Pierluigi Santarelli (la suocera) affinché intenda. Cosa? Andare alle primarie per scegliere il candidato da anteporre alle amministrative del prossimo anno a Massimo Bacci. Il quale da bravo primo cittadino che ha l’occhio lungo ha già fatto shopping alla Casa del Popolo, facendo indossare la sua casacca a persone di spicco: Ugo Coltorti (grande stakanosvista all’assessorato allo Sport) e Sergio Mosconi, uno dei “senatori” ai quali la panchina dove era stato relegato la sentiva molto scomoda, oggi al vertice dell’Asp 9.

marascaPochi giorni fa un sindacalista ormai navigato faceva notare un particolare: nel Pd ci sono quattro saggi per quattro candidati. E lo diceva con un sorrisetto malizioso, un po’ amaro. Forse rassegnato. A cosa? Al braccio di ferro sulle primarie. Si faranno?

Marasca, dica la verità, il convegno di venerdì prossimo è l’apertura della sua campagna elettorale?

«L’iniziativa di venerdì è un’occasione per parlare di cose concrete. Parleremo di progetti e di opportunità per Jesi, possibili grazie alla collaborazione di esponenti della politica nazionale e regionale e senza dimenticare coloro che operano in ambito economico e sociale. Per la campagna elettorale c’è tempo. E poi ci sono le primarie, come da Statuto del Partito Democratico».

Pierluigi Santarelli segretario cittadino del Partito democratico

Pierluigi Santarelli segretario cittadino del Partito democratico

Un preciso segnale alla segreteria cittadina del Pd che invece non intende avviare le primarie per la candidatura a sindaco di Jesi?

«Uno stimolo al dibattito politico cittadino. Una città come Jesi non può permettersi di ragionare giorno per giorno. Jesi deve tornare centrale nel territorio di riferimento e dettare l’agenda politica. A partire dalla riorganizzazione dei servizi pubblici locali, dalle prospettive di sviluppo e dal recupero di una chiara identità culturale. Il Pd ha uomini e donne che possono dare un importante contributo. Ma sfide importanti come quella a cui saremo chiamati impongono una visione più ampia e tanto entusiasmo».

Se non dovesse passare la “linea” delle primarie (e tutto lo fa pensare) è così lontana l’ipotesi di una lista civica?

«Il Partito Democratico si fonda sulle primarie. Tutti i nostri candidati, ad ogni livello, sono stati selezionati con questo strumento. Grazie alle primarie il PD dà l’opportunità a tutti coloro che condividono i valori del centrosinistra di potersi confrontare e di partecipare alla vita politica cittadina, in maniera chiara e trasparente. Le primarie sono uno strumento importante e danno forte legittimazione popolare al candidato sindaco. Io non sono e non sarò mai per i compromessi fatti a tavolino. Sono per i confronti veri e sulle cose da fare, ma fatti a viso aperto e con i cittadini. L’unico obiettivo del candidato sindaco deve essere quello di ridare a questa città la consapevolezza di essere una grande città e di avere un ruolo fondamentale per lo sviluppo della Vallesina e della nostra Regione. Il Sindaco rappresenta e opera nell’interesse di tutta la città e non solo di una parte di essa. Sono sicuro che il Pd non farà mancare questa occasione di democrazia e di partecipazione vera. Una mia lista? Non è all’ordine del giorno».

(redazione)

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