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Jesi Carenza personale Umee, «gli educatori non sono disposti a svendersi»

Le parole della presidente Apei Marche, Ada Mastrolorito: «I professionisti non mancano, ma vengono sfruttati con contratti a termine e sottopagati»

Jesi – E’ notizia di qualche giorno fa che l’Asp 9 ha indetto un tavolo di lavoro per la carenza di personale nell’Unità multidisciplinare dell’età evolutiva e mancanza di educatori professionali.

A detta di quanto scritto nei vari articoli usciti sarebbero 260 i bambini in Vallesina, senza supporto di queste figure professionali.

Sempre da quanto si legge, a questo tavolo di lavoro, erano presenti gli «stakeholder del territorio: il presidente del Comitato dei Sindaci, Samuele Animali, i rappresentanti dei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale, i referenti dei servizi sanitari, l’Ast e il Santo Stefano, i rappresentati di molti Istituti comprensivi del territorio, le associazioni di categoria e di familiari».


Ancora leggiamo: «Il tavolo tutto ha manifestato estrema preoccupazione rispetto a due grandi temi emergenti che sono ormai diventati urgenti da affrontare. Primo tra tutti, appunto, la carenza di personale delle Unità Valutative Multidimensionali e l’altro la carenza di personale educativo, senza il quale non è possibile garantire la relativa assistenza scolastica ed extrascolastica».

«La cooperativa Cooss Marche, che gestisce i servizi in appalto per conto dell’Asp Ambito 9, ha sottolineato (…) le enormi difficoltà nel reperimento della figura dell’educatore, (…) nel mercato del lavoro non sono reperibili gli educatori».

Ora come pedagogista professionista, come insegnante e come presidente di Apei Marche (Associazione pedagogisti educatori italiani), per la quale abbiamo portato avanti grandi battaglie, come il riconoscimento di un ordine per i pedagogisti, mi sento di dover rispondere a quanto letto fin ora.

Innanzitutto gli educatori socio – pedagogici non mancano, perché da una ricerca pubblicata da Gian Vincenzo Nicodemo, dal 2001 al 2018, sono più di 150 mila i laureati in Scienze dell’Educazione. Quindi i numeri non corrispondono a quanto detto nella tavola rotonda indetta dall’Asp 9, forse il problema è che questi professionisti non hanno ancora un albo in cui far valere i loro diritti.

Inoltre la stessa Facoltà di Scienze dell’Educazione andrebbe a chiudere se fosse vero che non ci sono persone laureate in ambito socio – pedagogico. Poi si legge che a questa tavola rotonda siano stati presenti diversi stakeholder del territorio, cioè tradotto, una rappresentanza degli attori che lavorano in questo settore, ma a me, personalmente, come presidente Apei, né ad altri miei colleghi educatori è arrivato l’invito a partecipare.

Sarei curiosa di sapere quali associazioni educative erano presenti. A questi tavoli spesso si siedono le rappresentanze politiche, chi sta al di fuori del lavoro e non chi, quotidianamente, si confronta con queste realtà socio – educative, come gli educatori.

Allora mi sento in dovere di fare chiarezza sull’argomento, sperando che nei prossimi tavoli anche noi operatori, che lavoriamo attivamente in questo settore, possiamo essere chiamati in causa e far sentire la nostra voce.

Gli educatori socio pedagogici ci sono e le cooperative sociali, che gestiscono per gli Enti pubblici il sociale, hanno l’obbligo di assumere figure professionali al loro interno, come da Sentenza di Stato 2544 del 2023.

Il problema è che l’educatore all’interno del privato viene sfruttato, sottopagato, con contratti a termine; si trova a lavorare con un’utenza difficile, a fare le notti passive ed i sabati e le domeniche, pagati come giorni normali.

Certo che poi l’educatore chiamato a lavorare a queste condizioni e vedendo sminuito il suo ruolo professionale scappa. Allora, invece di dire che non ci sono educatori, cosa non vera, diciamo che non si trovano professionisti disposti a svendere la loro professionalità all’interno delle associazioni pubbliche e private che, spesso, non valorizzano il loro operato e troviamo una soluzione a questo problema.

Questo è quanto mi auspico possa accadere in un futuro incontro dell’Asp territoriale.

Ada MastroloritoApei Marche

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