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Cronaca

JESI CERIMONIA AL DUOMO: “RAMBALDO È TORNATO NELLA SUA CATTEDRALE”

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In cattedrale era presente anche l’ing. Mauro Magagnini, erede del vescovo Rambaldo

"Rambaldo è tornato nella sua cattedrale" ha sottolineato Mauro Torelli

“Rambaldo è tornato nella sua cattedrale” ha sottolineato Mauro Torelli

La facciata del Duomo dove risalta la scritta “Rambaldus Magagninius Epus”, incisa per ricordare la generosità del vescovo Rambaldo verso il mondo ecclesiastico

La facciata del Duomo dove risalta la scritta “Rambaldus Magagninius Epus”, incisa per ricordare la generosità del vescovo Rambaldo verso il mondo ecclesiastico

JESI, 23 novembre 2015 – “Rambaldo è tornato nella sua Cattedrale”. Così Mauro Torelli, in rappresentanza del Comune, ha concluso il suo intervento al termine della cerimonia religiosa per la traslazione dei resti mortali di monsignor Rambaldo Magagnini, che fu Vescovo della diocesi jesina dal 1872 al 1892; cerimonia presieduta ieri pomeriggio (22 novembre) da un successore del Magagnini, il vescovo Gerardo Rocconi, alla quale hanno preso parte alcuni sacerdoti jesini. Sulle prime panche della cattedrale quelli che sono gli eredi del Vescovo defunto, tra i quali l’ing. Mauro Magagnini, personaggio della vita pubblica cittadina. Sempre tra i primi posti anche il Sindaco di Castelplanio, Barbara Romualdi, che con la sua presenza ha voluto testimoniare la riconoscenza dei suoi concittadini nei confronti dello scomparso. Già, perché, come ha detto mons. Giuseppe Quagliani e lo stesso Torelli, grazie alla generosità di quel prelato jesino molte chiese e comunità ebbero a godere della sua beneficenza; “costruì le chiese di Santa Maria Nuova – scriveva Giuseppe Luconi in uno dei suoi libri – di Borgo Loreto e di Pantiere; curò i restauri della chiesa di Santa Maria del Piano, delle chiese di San Rocco a Scisciano, di Santa Maria degli Aroli a Monsano, di San salvatore a Poggio Cupro e la parrocchiale di Castelplanio. E ancora – prosegue Luconi – innalzò la nuova facciata della chiesa di San Settimio sul cui frontone è inciso a grandi lettere il suo nome”. Non solo le Parrocchie attirarono l’attenzione del Magagnini, anche i monasteri come quello delle Carmelitane e le Clarisse; a favore della comunità locale f0ndò anche una società di mutuo soccorso, istituì premi per gli studenti più bravi.
Al termine della messa, prima che l’urna contenente i resti mortali fosse depositata nella definitiva dimora, l’Ing. Mauro Magagnini ha voluto ringraziare quanti, nel tempo, si sono adoperati per il trasferimento dei resti mortali dal cimitero alla Cattedrale. Nel suo intervento non ha potuto fare a meno di fare presente che proprio la generosità di quell’avo illustre ha contribuito all’impoverimento della famiglia. Alla fine della cerimonia, accompagnata dal canto della corale di S.Antonio da Padova diretta da Maruska Di Giannatale, l’urna è stata definitivamente collocata la dove sono sepolti molti dei Vescovi vissuti in passato a Jesi.
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