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Cronaca

JESI CONVEGNO ECCLESIALE, INIZIANO I LAVORI ASSEMBLEARI

I delegati della diocesi di Jesi al convegno ecclesiale nazionale di Firenze

I delegati della diocesi di Jesi al convegno ecclesiale nazionale di Firenze

JESI, 12 novembre 2015 – Terza giornata, quella di ieri, al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze all’indomani della entusiasmante visita di Papa Francesco accolto allo stadio da 50 mila persone.

I lavori si sono aperti nella sala della Fortezza da Basso con la relazione del sociologo Mauro Magatti il quale ha tracciato un’analisi della società italiana e della responsabilità della Chiesa per un umanesimo della concretezza.

«L’uomo contemporaneo ha bisogno di una parola calda – ha affermato – e di una parola amica capace di liberare la persona». Ha, poi, definito la realtà come luogo di incontro che ci spinge oltre noi stessi. Il teologo, mons. Giuseppe Lorizio, si è soffermato sul fatto che la fede in Gesù Cristo genera un nuovo umanesimo.

Prima che i 2200 delegati, tra i quali quelli della diocesi di Jesi, iniziassero i confronti nei gruppi, l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, ha portato ai vescovi italiani ed a tutti i partecipanti il ringraziamento di Papa Francesco per l’accoglienza e per l’affetto tributatigli martedì scorso.

«La tarda mattinata ed il pomeriggio – spiega Beatrice Testadiferro, delegata della diocesi jesina – sono stati dedicati al lavoro nei gruppi in base ai cinque ambiti che ciascuno aveva indicato al momento dell’iscrizione. Un facilitatore ha proposto le domande e raccolto e sintetizzato tutte le considerazioni personali dei partecipanti al tavolo. Venti sale di lavoro con 10 tavoli ciascuna, per un intreccio di voci e commenti in cui ogni gruppo ha cercato di rispondere alle domande proposte in base alle indicazioni raccolte in diocesi nel periodo di preparazione».

delegati_diocesi_jesiPer suor Anna Maria Vissani, altra delegata della nostra diocesi, «è stata una giornata intensa di lavoro. Le nostre menti, i nostri cuori, ancora avvolti dalle splendide ed esigenti parole di Papa Francesco. Piccoli gruppi di 10 persone attorno ad un tavolo, abbiamo condiviso esperienze, urgenze di cambiamento di linguaggio, di gesti, di parole, di prossimità verso una Chiesa dal volto nuovo. Affrontare il rischio di cambiamento è stata la sfida che tutti abbiamo accolto: vescovi, sacerdoti, religiose e laici. Tentativi di rinnovamento ci sono, ma ancora le comunità cristiane si muovono con timidezza. Ci siamo detti: riusciremo a dare una risposta di novità ai giovani e ad ogni tipo di ricerca di senso e di accompagnamento da parte delle persone? La tenerezza e l’ascolto sono come due binari su cui camminare. Vedo con immenso piacere la partecipazione di molte religiose provenienti dal nord e dal sud Italia. E’ molto bello! Noi donne consacrate siamo chiamate a dare il tocco della sponsalità a questa amata Chiesa, con il contributo dei nostri carismi. Voglio esternare un grazie alle diocesi che hanno scelto tra i delegati anche le religiose. Noi ci siamo e sentiamo la Chiesa come madre e maestra di vita. I nostri fondatori hanno agito in tempi di crisi, di stanchezza e di oscurità della società, precedendo istituzioni pubbliche e spesso la stessa Chiesa».

Il programma odierno, giovedì 12 settembre, prevede la partecipazione alla messa in una delle chiese di Firenze e l’apertura dei lavori assembleari con la preghiera ecumenica presieduta dal Segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino. Il pomeriggio sarà dedicato all’incontro con le esperienze, la storia e l’arte della città.

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