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Cronaca

JESI GELIDO FACCIA A FACCIA SUL “CARLO URBANI” TRA POLITICI E PRIMARI: «ECCO QUALI SONO I PROBLEMI»

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Nella foto da sinistra: Maurizio Bevilacqua, Manuela Bora ed Enzo Giancarli

JESI, 11 agosto 2016  – È durato circa due ore il faccia a faccia tra l’assessore regionale Manuela Bora, il consigliere Enzo Giancarli ed i responsabili dei reparti dell’ospedale Carlo Urbani che hanno sottoposto alla rappresentante istituzionale i disagi di quanti operano nella sanità jesina. All’incontro, presieduto dal Direttore dell’Area Vasta 2, Ing. Maurizio Bevilacqua, non ha preso parte il direttore generale dell’Asur Marche, Alessandro Marini, che pure aveva salutato i rappresentanti regionali all’ingresso.

Dopo il breve saluto da parte di Bevilacqua, i lavori di stamattina (11 agosto) sono entrati subito nel vivo con l’assessore Bora largamente disponibile ad approfondire le problematiche che di li a poco le sarebbero state prospettate dai presenti; ha elencato alcune delle eccellenze a livello regionale come Neurologia e Ortopedia, ha elogiato il personale del Pronto Soccorso che si dà fare. Il consigliere Giancarli, dopo aver ringraziato  la Bora, ha contestato chi, nelle settimane scorse, ha puntato il dito sul la cucina dell’ospedale; il problema, ha detto, è la carenza di personale, la copertura dell’organico dirigenziale. Poi ha ribadito la centralità dell’ospedale jesino in un territorio ampio come quello della provincia di Ancona. A seguire un breve intervento della dottoressa Bacelli che ha ricordato la centralità del Carlo Urbani,  un ospedale di primo livello con tutte le unità specialistiche che dispone di circa 300 unità lavorative.

carlourbani2Dopo queste premesse è toccato ai primari illustrare le problematiche che il Carlo Urbani presenta; ha iniziato il Dr. Pirani. “È ovvia la centralità – ha detto – ma questa non è riconosciuta nei fatti. L’ospedale – ha aggiunto – doveva essere punto di partenza per una sanità diversa, non punto d’arrivo”. Ha speso parole di lode nei confronti del personale definendolo “il vero valore aggiunto”. Poi ha toccato un argomento comune a tutto il mondo lavorativi; “tutti si riempiono la bocca parlando di parità tra i sessi, ma in definitiva le donne sono le più penalizzate. Entrando nello specifico, nel tema dell’incontro, Pirani ha denunciato la carenza delle attrezzature per la diagnostica ed ha sollecitato un maggiore utilizzo del vecchio ospedale Murri che deve diventare un punto di forza, mentre oggi è quasi abbandonato. Il primario del reparto di igiene mentale, Massimo Mari, ha messo in risalto le qualità di questo reparto che, pur spendendo meno di altre strutture a livello nazionale, è in gradi di garantire un’assistenza di qualità. Sulla carenza di personale ha posto l’accento il Direttore del reparto di Radiologia, Prof. Grassi . Ha fatto presente all’assessore ed al consigliere  regionale i rischi che corre con il suo personale – per lo più composto da studenti universitari di medicina – che non bada all’orario di lavoro, prestando la loro opera ben oltre le ore previste. Ha poi denunciato la ristrettezza di alcuni ambienti del suo reparto, compresa la sala destinata all’incontro tra il personale.

carlourbani3Allargando gli orizzonti sulla sanità, Grassi ha contestato i vertici regionali per i troppi ospedali ancora operanti sul territorio, rispetto al numero dei cittadini e alle scelte già operate dalle restanti regioni italiane. Questa affermazione ed altri passaggi hanno provocato la reazione verbale di Bevilacqua  perché, secondo lui, da queste affermazioni esce un quadro negativo della sanità; “nessuno – ha concluso – parla delle tante cose che vanno bene”. Anche la Bora ha voluto dire la sua affermando che anche le critiche sono costruttive. “Ha ragione Grassi quando dice degli spazi” esordisce il dott. Ciarmatori, della Neurologia, che dopo questa battuta mette il dito sulla piaga. “Cinque anni or sono – ha detto  – il primario del reparto se ne è andato, da allora non è stato ancora nominato il suo sostituto”. Una situazione non isolata quella della mancanza di primari; nella fattispecie, inoltre, c’è da registrare il fatto che fu bandito il concorso per quel posto, ma poi è stato annullato. Per il Dr. Tonino Bernacconi “questo – riferendosi al Carlo Urbani – è un grande ospedale, non solo per il territorio, ma a livello più ampio”. Nel suo lungo intervento il primario denuncia che nessuno, nei piani alti della sanità regionale, riconosce la mole di lavoro del nosocomio jesino;  a tale proposito, citando dei numeri, ha destato la meraviglia dei due rappresentanti politici della Regione. Per evitare di dilungarsi troppo, Bernacconi – che ha fatto un fugace riferimento alla giovane puerpera di Fano deceduta nei giorni scorsi – ha consegnato alla Bora una “chiavetta” dove ha raccolto tutte le criticità riscontrabili nel suo reparto, ivi compresa quella del blocco operatorio che pur disponendo di una nuova sala non può operare per mancanza di apparecchiature.

E di apparecchiature specialistiche hanno parlato un po’ tutti perché la medicina diagnostica e la chirurgia di qualità oggi sono orientate  alla mini invasione del corpo umano; strumenti scientifici tecnologicamente avanzati che darebbero ulteriore lustro ad una sanità jesina troppo spesso dimenticata da chi dovrebbe prestarle attenzione.

Concludendo l’incontro l’assessore Bora ha invitato i dirigenti della sanità jesina a sottoporle per iscritto tutte le magagne che, secondo loro, esisterebbero nei vari reparti.

Volendolo classificare, quello odierno è stato un incontro incentrato su problematiche professionali; sarebbe opportuno che dai banchi delle politica uscisse la proposta di incontro con i rappresentanti dell’utenza sanitaria perché siano questi a rappresentare le disfunzioni che si riscontrano nella sanità; non solo la questione delle zanzare, dell’acqua che cola dai soffitti, della revisione della circolazione interna al Carlo Urbani, dei disagi per chi aspetta al Pronto Soccorso, ma anche  i tempi d’attesa per ottenere una visita specialistica.

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