Cronaca
JESI LA SFERA DEI LUOGHI DIMENTICATI, ECCO COME RIQUALIFICARE LA CITTÀ
19 Dicembre 2015
JESI, 19 dicembre 2015 – I “Paesaggi culturali” sono il tema che il Polo culturale del Comune di Jesi, coadiuvato dal Museo diocesano e dalle organizzazioni che si occupano di didattica e formazione, ha deciso di dedicare alla programmazione 2015-16, destinata ai bambini e ragazzi delle scuole cittadine.
Si tratta di porre attenzione agli ambienti e al territorio della nostra città, di individuare quei luoghi che esprimono una identità attraverso la natura, la storia, l’arte e la tradizione che li contraddistinguono e che sono, quindi, a tutti noi strettamente legati.
In un apposito foglio si trova uno spazio bianco a forma di palla – da ritagliare e appendere – dove da una parte si possono disegnare, descrivere, inventare una frase, che possano far capire quale sia il luogo “in” della città, vale a dire, “Jesi per me è…”, quel luogo nel quale ognuno si identifica e che, a suo giudizio, rappresenta l’intera Jesi.
Dall’altra parte del foglio c’è, invece, il luogo “out”, individuato da “La Jesi dimenticata”, quel posto, cioè, che pur considerato importante è stato cancellato dalla memoria e che, invece, meriterebbe di essere riportato in vita evidenziandone il valore attraverso uno specifico intervento.
L’iniziativa tende a fare rete avendo come scopo l’individuazione di un progetto unico che determini la riscoperta e la riqualificazione della città e del suo territorio, come suggerisce il “Codice dei Beni culturali e del paesaggio”.
La “palla,” una volta terminata, dovrà essere consegnata in un museo, biblioteca, associazione, che partecipano all’iniziativa oppure, fatta una piccola foto, dovrà essere inviata o all’indirizzo [email protected] , referente Romina Quarchioni, oppure a [email protected]., referente Simona Cardinali. Al museo diocesano, invece, ci sono Katia Buratti e Caterina Marzioni.
Questo materiale verrà utilizzato per decorare gli ambienti dei contenitori culturali o le sedi delle varie organizzazioni, oltre, naturalmente, a capire quali siano i luoghi sui quali convogliare l’attenzione.