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Cronaca

Jesi Negozi, il centro attrae ancora ma va sostenuto

Nel 2023 a fronte di 12 chiusure ci sono state 10 aperture, i negozianti: «Noi ci crediamo ma servono interventi per renderlo più attrattivo»

Jesi – Inutile far finta di niente sulle chiusure della attività commerciali del centro storico.

Che negli ultimi mesi diverse serrande, anche di marchi importanti, si siano abbassate definitivamente, è un dato di fatto, vuoi per l’aumento degli affitti, vuoi per la crisi che interessa il settore del commercio a livello nazionale, vuoi per il minore passeggio di clienti.

E’ pur vero, però, che per i negozi del centro è in atto una fase di cambiamento, alcuni hanno abbandonato la partita, questo è indubbio, altri si stanno ricollocando e approfittano della disponibilità di locali vuoti in Corso Matteotti e in via Pergolesi, altri ancora in completa controtendenza hanno scelto di investire con una nuova apertura.

Una crisi dunque che è per molti ma non per tutti, alla quale dovranno far seguito azioni concrete per risolvere le criticità presentate dai commercianti, promuovere gli eventi e le attività che favoriscano la presenza di potenziali clienti, rendere il centro più attrattivo e facilmente raggiungibile per far rifiorire il commercio.

«E’ importante che l’Amministrazione comunale collabori con noi commercianti per ripristinare i servizi ai negozi – sostiene Fabiola Focarelli, insieme alla mamma Livia, titolare dell’omonimo negozio di ottica situato lungo Corso Matteotti – attualmente serve una maggiore pulizia delle strade, spesso per l’inciviltà delle persone troviamo davanti alle vetrine sporcizia o i bisogni dei cani, difficoltoso è anche il carico e scarico delle merci da parte dei fornitori che non possono raggiungere il corso con il proprio mezzo, di sicuro bisogna anche risolvere il problema dei parcheggi per incentivare i clienti a venire in centro».

«Parcheggi, servizi di ristorazione e servizi igienici pubblici, sono fondamentali anche per i turisti che visitano la città, d’estate capita spesso che ci chiedano dove poter mangiare o dove andare in bagno perché non sanno come fare, la città deve essere pronta ad accoglierli con servizi adeguati e facili da raggiungere. Nonostante Jesi sia una cittadina ricca di bellezze da visitare, non risulta abbastanza attrattiva. E’ importante mantenere vivo il commercio che anima la città e detiene saperi artigianali antichissimi che vanno valorizzati».

«Io e mio marito crediamo nel centro storico e abbiamo deciso di investirvi con la nostra attività – ha spiegato Miriam Montemarani titolare dell’omonimo negozio che prima di Natale si è spostato in Corso Matteotti -, in un mercato in continuo cambiamento crediamo che sia importante essere flessibili e cercare sempre di distinguersi creando valore e offrendo al cliente competenze e professionalità, affermando una propria identità in grado di raggiungere target diversi».

«Attraverso il bello si può fare tanto, rendersi attrattivi ai clienti anche attraverso scelte coraggiose, che puntino alla qualità dei prodotti, ci permette di differenziarci e diventare un punto di riferimento. Al tempo stesso per costruire il bello è necessario intervenire anche attraverso l’attività amministrativa, affinché il centro diventi attraente, offrendo servizi come parcheggi comodi e facilmente raggiungibili, impianti di risalita che funzionino e la possibilità per i negozi di effettuare il carico e scarico merci almeno in determinate fasce orarie».

«E’ vero che ci sono state diverse chiusure ma ci sono anche nuovi negozi che hanno aperto o stanno aprendo. A fronte di questa fase di cambiamenti è importante che i negozianti si riuniscano intorno a un tavolo con l’Amministrazione comunale per raccogliere le nuove esigenze e mettere in atto un cambiamento che renda il centro una meta attraente per il passeggio e lo shopping».

«Fino a dieci anni fa non c’erano, lungo Corso Matteotti, locali disponibili e se per caso uno se ne liberava, in pochissimo tempo veniva rimpiazzato da un’altra attività – così racconta Marco Copparoni, titolare della Drogheria di Corso Matteotti, aperta da 45 anni –. Prima della mia attività nello stesso locale c’era una drogheria, si parla della fine del 1800, un negozio storico a Jesi che nel tempo non ha mai subito crisi, il settore alimentare per fortuna attira sempre i clienti».

«Rispetto ad altri commercianti che lamentano il rincaro degli affitti e l’aumento delle utenze, io non posso lamentarmi perché il locale è di mia proprietà, da giovane feci il coraggioso passo di acquistarlo, audacia che è stata ripagata nel tempo».

Il valore aggiunto che la vendita diretta rappresenta per i clienti, sta nel rapporto umano che si instaura con il negoziante, la fiducia, le chiacchiere sui fatti della città. Relazioni di cui far tesoro ai tempi delle vendite on line e degli acquisti nei grandi centri commerciali.

Emanuela Marguccio


«Ogni chiusura è una ferita da sanare per tutta la comunità – sottolinea l’assessora al commercio, Emanuela Marguccio – , chiusure che non interessano solo i negozi del centro ma anche altre zone della città e sono riconducibili a una molteplicità di fattori che vanno affrontati in modo interdisciplinare».

«Abbiamo un tavolo di lavoro del commercio a cui siedono le associazioni di categoria e i rappresentanti dei commercianti, che si è riunito poche settimane fa, per valutare le modalità più idonee a valorizzare il centro. Il Comune da parte sua ha già attivato iniziative ed eventi volti a renderlo più appetibile ai visitatori e ai turisti. Per i parcheggi stiamo studiando varie soluzioni, quello delle Conce come è tornato ad essere gratuito ad esempio. Per noi è importante raccogliere le esigenze dei commercianti e guardare dall’alto i problemi per avere una visione d’insieme e lavorare per una risposta organica».

«Nel 2023 ci sono state 12 chiusure ma anche 10 aperture – ha sottolineato Tobia Bifani, titolare dell’omonimo negozio di borse e presidente uscente dell’associazioni dei commercianti Jesi Centro -. E’ vero che hanno chiuso negozi importanti, ma altri hanno deciso di investire nel centro, si stanno ristrutturando o hanno avuto la possibilità di ricollocarsi proprio grazie alla presenza di spazi liberi lungo il Corso».

«Certo le fasi di crisi fanno parte dell’andamento ciclico dell’economia e questo è di sicuro un momento di cambiamento per le attività commerciali, non solo a Jesi, ma in tutte le città d’Italia. Dopo il boom delle vendite on line, infatti, un po’ dappertutto si sta tornando alla vendita diretta, da qui il riposizionamento nei centri storici che sono i luoghi attrattivi per il passeggio e per gli acquisti».

«Ora dobbiamo lavorare sulla qualità dei prodotti per rendere attrattive anche le nostre attività, valorizzare il centro e i locali all’aperto, come è stato fatto con la recente politica relativa ai dehors, agevolare i parcheggi dei clienti. Il centro resta comunque l’attrazione della città».

Un esempio del mercato in continua trasformazione, sono anche le attività di food & beverage, che a fronte di qualche chiusura, sono comunque aumentate rispetto agli anni scorsi, offrendo un ventaglio più ampio di proposte.

Anche la recente chiusura del bar pasticceria Victoria di Piazza della Signoria sarà sostituita in questo mese da una nuova attività commerciale mentre ieri è stato inaugurato un negozio di abbigliamento in via Mura Occidentali.

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