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Cronaca

Rosora Risuoneranno le campane, don Giuliano: «Salvato un patrimonio culturale»

L’assegno di 32.000 euro consegnato al termine della messa di ieri alla presenza del sindaco Fausto Sassi, del vicesindaco Paolo Bernardini e del consigliere regionale Marco Ausili

Rosora – «Non mi faccio illusioni», sono queste le parole di don Giuliano Gigli, 95 anni, quando parla del suo sogno, che nella giornata di ieri si è materializzato: far risuonare le campane del campanile, da tempo inagibile, dove solo una delle quattro campane suonava.

L’assegno di 32.000 euro è stato consegnato al termine della messa, alla presenza del sindaco Fausto Sassi, del vicesindaco Paolo Bernardini, che si è occupato fin dall’inizio delle pratiche burocratiche, e del consigliere regionale Marco Ausili che, dopo aver conosciuto la storia e il gesto del parroco – aveva messo in vendita la sua automobile per raccogliere fondi, gesto che suscitò l’interesse della stampa nazionale e mosso le coscienze di molti – ha sposato la causa.

«Anche la Regione Marche contribuisce al cammino in corso in questa comunità, un cammino per raggiungere un obiettivo che sta a cuore a tanti – ha dichiarato Ausili -, la Regione vuole investire sui borghi e sui centri storici, un altro passo in questa direzione».

«Don Giuliano aveva chiesto sostegno anche all’Amministrazione comunale e ci abbiamo lavorato anche noi – ha affermato Paolo Bernardini – per raggiungere lo scopo».

Per lui parole di ringraziamento, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, sono arrivate dal sindaco Fausto Sassi, visto l’impegno profuso affinchè il sogno di don Giuliano, quello di poter sentire risuonare nuovamente le campane, si potesse realizzare. Come avverrà.

Tanta la gente che ha voluto essere partecipe alla consegna dei fondi necessari.

«Non è che mettendo a posto questo campanile risolviamo i problemi religiosi italiani, non mi faccio illusioni, ho sentito anche qualche critica, di gente che affermava che la Chiesa ha altro a cui pensare, come fosse una perdita di tempo – ha spiegato don Giuliano Gigli -, ma il campanile fa parte di quello che è un nostro patrimonio e lo abbiamo salvato. La gente ha partecipato, spinta anche dalla messa in vendita dell’auto, che pensavo fosse una cosa stupida e, invece, ha buttato per aria mezzo mondo, ha svegliato le coscienze».

Conservare e difendere il patrimonio culturale è un obbligo, se non un dovere, per poterlo consegnare domani ai nostri figli e «quello che conta – ha affermato don Giuliano – è aver salvato questo patrimonio culturale simbolo di una comunità».

La somma ammessa a contributo da parte dell’Ufficio nazionale Cei si attesta in euro 89.500 che rappresenta la base del finanziamento pari al 70%, nello specifico 62.650 euro, reso possibile esclusivamente grazie ai fondi a disposizione e derivanti dalla raccolta firme dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e la differen,a a carico della parrocchia di San Michele Arcangelo.

Apertura del cantiere entro il mese di aprile.

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