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Cronaca

Jesi Ponte San Carlo, durante la chiusura ambulanza in loco

Servizio con operatori sanitari dalle 8 alle 20, no al passaggio pedonale, «troppo rischioso» ha sottolineato il Sindaco

Ponte san carlo jesi

Jesi – L’interpellanza presentata durante il Consiglio comunale di giovedì dal consigliere d’opposizione Antonio Grassetti di Fratelli d’Italia, è servita a fare il punto sui servizi e i provvedimenti che saranno attivati nel quartiere di Minonna dal momento della chiusura del Ponte San Carlo, prevista tra fine agosto e inizio settembre.

Gestione delle criticità relative alla salute dei residenti del quartiere e dei Comuni limitrofi, gestione delle emergenze di soccorso e questione del trasporto pubblico gratuito, i temi alla base dell’interpellanza del consigliere che ha fatto riferimento ai tre giorni di prova della chiusura del ponte, stabiliti dall’Amministrazione per testare la viabilità alternativa e le possibili criticità.

L’assise comunale di giovedì

«Lo scetticismo iniziale verso l’operazione, così come ideata, si è trasformata in grave preoccupazione», aveva scritto nell’interpellanza Grassetti che ha suggerito alla Giunta anche diverse proposte a tutela della salute dei residenti, tra cui la presenza di un’ambulanza in loco con medico a bordo pronto a partire in caso di emergenze, l’aumento del numero di defibrillatori presenti nel quartiere e la presenza di volontari che sappiano utilizzarli, la possibilità di effettuare nel dispensario farmaceutico esami rapidi per il controllo cardiologico e glicemico.

Il consigliere Antonio Grassetti

«L’ambulanza in loco è una buona richiesta – ha risposto il sindaco Lorenzo Fiordelmondo – a cui stiamo già lavorando nelle interlocuzioni per l’organizzazione del servizio. Nel quartiere abbiamo anche i locali disponibili per effettuare una presenza stabile con operatori del 118 che potrebbero garantire un servizio dalle 8 alle 20. Poi per la notte sarebbe garantito il servizio da Santa Maria Nuova».

«Fermo restando che l’esecutore dell’opera ha permesso il passaggio sul guado di cantiere ai mezzi di soccorso, se le condizioni di piena del fiume lo permettono. Quanto ai defibrillatori ce ne sono già 4 nel quartiere e avendo la disponibilità di personale sanitario dalle 8 alle 20, confido che ci sia sempre qualcuno in grado di utilizzarli».

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo

«Non abbiamo ancora certezze sulla possibilità di effettuare esami rapidi nel dispensario che in quanto tale non può garantire tutti i servizi di una farmacia. In questo caso dobbiamo capire ciò che può essere organizzato».

Il consigliere Grassetti ha anche chiesto la fattibilità di un passaggio pedonale o ciclabile che permetta di attraversare il fiume «come era stato promesso in campagna elettorale dal Pd».

Tra le altre proposte, la possibilità di installare un’autopompa in loco, il trasporto pubblico gratuito per i residenti per tutte le tratte della città, non solo fino al centro, e un bonus carburante causa l’aumento notevole dei tempi di percorrenza per raggiungere il centro con l’auto.

«L’autopompa in loco non è realizzabile, così come il passaggio pedonale – ha risposto il Sindaco -. Realizzare un passaggio pedonale è stato valutato troppo rischioso, la prossimità del cantiere e la possibilità di periodi di piena del fiume non ci permettono di gestire in modo sicuro il passaggio. Tanto più alla luce del recente accadimento del bambino finito nel fiume».

Esclusa anche l’ipotesi del bonus carburante, perché «sarà data a tutti la possibilità di usufruire del bus pubblico gratuito per arrivare in centro», ha detto il primo cittadino.

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