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Cronaca

Jesi Rifiuti abbandonati in centro storico, un delirio

Inciviltà, poca capienza dei nuovi contenitori smart e mancata raccolta nei fine settimana, il problema si aggrava, il Comitato di quartiere interroga l’Amministrazione comunale, invocato un tavolo di confronto anche con JesiServizi

Jesi – Non c’è pace per i residenti (almeno quelli virtuosi) del centro storico, che non solo vedono aumentare i rifiuti abbandonati fuori dai nuovi contenitori smart, ma addirittura sono spesso costretti a riportare a casa i sacchi con la differenziata perchè, specie nei weekend, i nuovi containers automatizzati risultano pieni o inservibili.

E’ ormai chiaro, infatti, che i bidoni automatizzati per la raccolta differenziata, oltre che complicati da aprire e con l’imboccatura troppo piccola, sono molto veloci da riempire perchè poco capienti. Come spiegatoci recentemente, infatti, i containers sono dotati di un sensore che ne inibisce l’apertura quando la saturazione arriva a un limite massimo.

Pertanto, soprattutto nei fine settimana, quando non viene effettuata la raccolta domenicale, la gente è costretta a riportare a casa la propria differenziata, attendendo venga effettuato lo svuotamento del lunedì. Se poi qualcuno decide di abbandonarli all’esterno perchè non riesce ad aprire i bocchettoni, rischia anche di essere pizzicato dalle fototrappole della Polizia Locale.

Entrate in funzione di recente, le moderne spy cam nei primi punti della città dove sono state posizionate hanno già smascherato molte trasgressioni.

Alcune di queste sono state erogate a cittadini che, in buona fede, avevano semplicemente trovato i recipienti già riempiti (magari da qualcuno che non si era curato troppo della differenziazione dei rifiuti) appoggiando i propri sacchetti a terra vicino al contenitore di pertinenza.

Le regole sono regole dura lex sed lex – e non si possono fare distinzioni sui motivi dei comportamenti errati, vero. C’è, però, differenza tra chi non si pone minimamente il problema di fare la differenziata (o, peggio, non può farla perchè non ha contratto di affitto regolare e non risulta essere residente) e chi, pur comportandosi civilmente e pagando regolarmente la Tari, non viene messo nelle condizioni di conferire i rifiuti che ha diligentemente differenziato a casa propria perchè il servizio ha delle evidenti falle.

Sabato scorso, ad esempio, entrambi i contenitori automatizzati della plastica/metalli presenti nell’isola ecologica di Piazza Baccio Pontelli erano inservibili già alle 14. Ciò significa che nelle 40 ore successive nessuno ha più potuto scaricare il multimateriale che con più facilità si produce all’interno delle case.

Da noi interpellato d inizio febbraio, Gianluigi Paoletti, presidente della municipalizzata JesiServizi che gestisce il servizio di nettezza urbana, ci aveva detto che era in fase di concertazione con il Comune di Jesi l’ipotesi della raccolta domenicale, ma che questo avrebbe comportato costi maggiori. Da allora sono passati altri tre fine settimana e ancora non si sono fatti progressi.

La situazione è stata anche oggetto di segnalazioni del neo-eletto Comitato di quartiere del centro storico, come conferma il presidente Roberto Vecci.

«Sono mesi che viviamo questa situazione alquanto fastidiosa – sottolinea il presidente del Comitato di quartiere -. Abbiamo fatto una segnalazione all’assessore Alessandro Tesei e al sindaco Lorenzo Fiordelmondo e devo dire che subito si sono mossi per risolvere il problema. Tuttavia, soprattutto sabato, domenica e lunedì, la situazione è sempre la stessa. Ci hanno assicurato che avrebbero convocato JesiServizi per tentare di rivedere il servizio. Inoltre, abbiamo chiesto un tavolo di confronto e ci è stata data disponibilità».

ll problema, va detto, non è ascrivibile solamente all’ampliamento della rete delle isole ecologiche in centro città, del novembre scorso. L’installazione è iniziata nel 2019 sotto la Giunta-Bacci ed è poi proseguita a fine 2023 con 10 nuove isole con la Giunta-Fiordelmondo a completamento di un programma che prevedeva un totale di 20 punti di conferimento. Due dei punti più critici, infatti, sono per così dire trasversali: quella di Largo dei Saponari, creata durante il mandato di Massimo Bacci e quella di Piazza Pontelli, sotto l’attuale Amministrazione targata Lorenzo Fiordelmondo.

Lo scempio nell’isola di conferimento di Largo dei Saponari

Una situazione la quale, oltre che per gli abitanti, risulta fortemente penalizzante per il decoro della città intera e per la sua attrattività turistica. Il centro storico di Jesi, infatti, è uno dei musei a cielo aperto meglio conservati del medioevo e secoli successivi, che costituisce motivo di richiamo turistico per gli amanti del genere.

Rifiuti abbandonati anche all’esterno dell’isola ecologica smart di Piazza Sansovino

«Bisogna dire che il centro storico è pieno di residenti virtuosi – continua Roberto Vecci – che spesso trovando i cassonetti elettronici pieni si riportano i rifiuti a casa attendendo che vengano svuotati da JesiServizi. Però la situazione va avanti da mesi e non è più sostenibile, anche e soprattutto per una questione di degrado che è un pessimo biglietto da visita per la città».

A questo proposito, di inciviltà e biglietti da visita, emblematico è quello che accade nel punto di accesso turistico per antonomasia della parte antica della città: Porta Valle. Di fronte c’è l’ampio parcheggio gratuito di piazzale del Partigiani e la stazione degli autobus e, pertanto, molti visitatori entrano nel centro storico da quel punto.

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Da ormai mesi e mesi la prima cosa che si trovano davanti sono i sacchi di rifiuti non differenziati che alcuni residenti (questi tutt’altro che “virtuosi”) sono soliti lasciare sotto i due cestini posti all’incrocio tra via San Marino e via Lucagnolo. Non propriamente il miglior Benvenuti a Jesi! che si possa dare. Si spera che quel punto rientri nell’elenco dei 30 individuati in cui, prima o poi, verranno piazzate le fototrappole.

(in collaborazione con Cristina Amici degli Elci)

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