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LETTERE & OPINIONI LA CRISI DELLA SANITA’ NELLA REGIONE MARCHE E IN VALLESINA

JESI, 6 febbraio 2018 – La dolorosa e vera lettera aperta che, alcune settimane fa, la famiglia del dott. Carlo Urbani ha inviato agli amministratori della Sanità marchigiana, sulle gravi carenze e gli ingiustificabili ritardi che caratterizzano l’ospedale jesino che porta il suo nome tanto da paventare la richiesta di ritirarne l’intitolazione, testimonia della gravità della crisi della sanità nella regione Marche e, quindi nella Vallesina.

Una crisi di programmazione, di risorse, di analisi dei bisogni sanitari del territorio ma pure, a nostro giudizio di democrazia.

Il modello sanitario italiano, per  molti versi giudicato ancora uno dei migliori al mondo, quando nacque, poggiava tutta la sua forza sul decentramento territoriale e soprattutto sul controllo popolare, visto come allora (1967) erano organizzati e strutturati gli enti locali.

Prima nacquero le Ulss , dove l’ obbiettivo era l’integrazione sociosanitaria, scomparve una s, e la salute divenne solo un problema sanitario, la U fu sostituita dalla A e la salute è diventata merce.

Una sintesi rapida ma , crediamo utile a capire quali iniziative i cittadini dovrebbero intraprendere per riappropriarsi del diritto alla salute e, soprattutto, il controllo delle scelte che si fanno nei territori.

La salute infatti non è solo un problema di ospedale, come tante , troppe iniziative istituzionali e “politiche” sembrano declinare, ma di territorio.

La salute si salvaguarda , anche e soprattutto con il controllo popolare.

Rifondazione Comunista si mette a disposizione di questo percorso. Già in altre città della cosiddetta Area Vasta, come Senigallia, sono nati comitati per difendere la sanità pubblica e partecipata.

Promuoveremo appuntamenti pubblici per costruire anche a Jesi un altro nodo di questa rete.

 

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMINISTA CIRCOLO DI JESI

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