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LETTERE&OPINIONI CNA, ACCATTONAGGIO E ABUSIVI: “UN PROBLEMA SOCIALE DA RISOLVERE CON TUTTA LA COMUNITÀ”

Loredana Giacomini

JESI, 30 marzo 2017 – La Vallesina non è immune dalle problematiche tipiche delle grandi realtà cittadine: senzatetto e abusivi. Situazioni delicate che riguardano molti Comuni italiani, da gestire non solo sotto il punto di vista della sicurezza, ma anche da un punto di vista sociale e di comunità.
“Siamo di fronte a persone che si trovano in difficoltà – dichiara la presidente della Cna Ancona Loredana Giacomini – e secondo noi la modalità più seria per affrontare tale problematica è quella di intervenire attraverso un coordinamento del Comune e delle associazioni di volontariato presenti sul territorio che lavorano con il disagio”.
Cna porta ad esempio città come Roma e Milano, che hanno anche previsto delle unità mobili (gestite dai city angels) che in determinati periodi contattano i senzatetto per aiutarli, indicandogli un dormitorio per non farli rimanere in strada.
“Anche nelle nostre realtà – continua la Giacomini – riteniamo utile, attraverso un attento coordinamento, un aiuto di questo tipo”.
Per quanto riguarda gli abusivi, invece, Cna ritiene utile un’azione tesa alla repressione, magari anche attraverso l’utilizzo di vigili in borghese (che si qualifichino successivamente) che possano facilmente avvicinare i venditori abusivi.
Contemporaneamente, l’associazione ritiene però altrettanto utile sensibilizzare gli acquirenti sul fatto che l’acquisto di un oggetto contraffatto porta danno all’economia sana italiana, anche perché spesso il fenomeno dei venditori abusivi è gestito da veri e propri gruppi malavitosi. Occorre quindi attuare politiche di sensibilizzazione verso la cittadinanza, far comprendere che la scelta dell’acquisto ha conseguenze sulla nostra economia.
A tal proposito, la presidente Cna ricorda che “vi sono esperienze tipo Ravenna, dove sono state emesse delibere per colpire con piccole sanzioni simboliche (multe da 25 fino a 75 euro), gli acquirenti dei venditori abusivi. Non si tratta di una punizione, la somma è piuttosto irrisoria, ma di un atto volto a disincentivare tale modalità di vendita e acquisto, perché ciò che sembra un risparmio in realtà è un gesto che aiuta la criminalità. Certo, si tratta di una scelta delicata che andrebbe discussa con la comunità dei commercianti, ma in ogni caso occorre incentivare la crescita dello spirito civico”.

Ufficio Stampa

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