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il parere dell’esperto

OSTEOPATIA ANCA O ARTICOLAZIONE COXO-FEMORALE

Un nostro spazio quotidiano affidato ad esperti di settore. La rubrica “Il parere dell’esperto” si interesserà di Fiscalità, Medicina, Psicologia, Giurisprudenza, Osteopatia e Nutrizione.

 

 

Matteo Facchin, diplomato Massaggiatore e Massofisioterapista, Osteopata e specializzato in biodinamica e nell’approccio somato-emozionale

 

 

 

ANCA O ARTICOLAZIONE COXO-FEMORALE

Oggi parleremo dell’anca.

L’anca o articolazione coxo-femorale è, come dice la parola, l’articolazione fra il femore e il bacino. È l’articolazione più grande del corpo e come tale è quella che sopporta i carichi maggiori.

L’anca è il crocevia tra le forze ascendenti e discendenti. Ovvero gestisce il rapporto tra le forze di compressione dovute alla forza gravitazionale e le forze che vanno verso l’alto dovute alla spinta degli arti inferiori sul terreno.

Inoltre l’anca deve fare tutto questo flettendosi, consentendo così ad ognuno di noi, ad esempio, di portare anche grossi pesi facendo le scale. Se ci pensiamo bene è un’articolazione incredibile. Come d’altronde lo è tutto il nostro organismo.

Come per gli altri articoli è mia intenzione gettare una sguardo che vada oltre il classico approccio. Elencherò quindi ora tutti i dolori e i problemi ai quali può andare in contro l’articolazione dell’anca. Non mi soffermerò ad analizzarli uno ad uno, ma andremo un pochino oltre, ovvero cercheremo di andare alle possibili cause che hanno creato il dolore all’anca in modo tale che ognuno di voi possa prendere le dovute precauzioni e accorgimenti per prevenire il dolore.

Tecnicamente il dolore all’anca si definisce coxalgia.

Vediamo insieme quali posso essere i problemi e i dolori a cui l’anca può andare incontro:

– artrite

– artrosi

– tendinite, borsiti, infiammazioni dei tessuti molli

– dolore gluteo, all’inguine, al ginocchio, lombare.

Occorre sottolineare che il dolore all’anca colpisce maggiormente il sesso femminile e vedremo insieme, più avanti le ragioni precise di questa incidenza.

Vediamo insieme quali possono essere le cause di questi tipi di dolore.

Come abbiamo già visto negli articoli precedenti qualsiasi tipo di dolore può avere tre grosse famiglie di origine: meccanica, metabolica ed emozionale.

È importante sapere la precisa origine, per poter agire sul dolore con la massima efficacia possibile.

In osteopatia si dice che il dolore non fa far diagnosi, intendendo che non ci si può focalizzare sulla zona sede del dolore, altrimenti si rischia di non essere terapeutici. È come se avessimo l’automobile che consuma continuamente il pneumatico anteriore destro e gli altri no. Se ci focalizzassimo solo su quello, ci limiteremmo a cambiare gomma ogni 1000 chilometri. Penso che l’approccio più efficace sia quello di capire perché la macchina si comporta così.

Lo stesso vale per la nostra anca, occorre capire perché si infiamma.

 

ORIGINE MECCANICA

In questo caso il dolore ha origine da tutte quelle situazioni o condizioni che generano una tensione letteralmente fisica sull’anca:

– sovraccarichi lavorativi o sportivi

– atteggiamenti scorretti

– postura

– esiti cicatriziali post intervento

– esiti del parto

– incidenti

– traumi di diverso tipo

– eccetera

 

COME RICONOSCERLO

Il dolore all’anca di tipo meccanico si riconosce per il suo andamento nel corso della giornata.

Generalmente il paziente si sveglia riposato e senza dolore. Poi, nel corso della giornata, il dolore aumenta. Più si utilizza l’articolazione e più il dolore cresce. Questo è il classico segnale che il problema dell’anca sta proprio in un aspetto legato strettamente al movimento.

In questi casi è sufficiente sedersi un attimo, riposare, per far diminuire il dolore.

È il classico dolore da shopping. Camminando a passo lento tra una vetrina e l’altra il dolore si fa sempre più intenso fino a costringere la persona a doversi sedere.

 

CHE COSA CI VUOLE COMUNICARE

Il dolore di tipo meccanico ha il compito di comunicarci che dobbiamo rispettare maggiormente il nostro corpo.

Occorre che ci prendiamo cura di lui. Magari facendo qualche esercizio di allungamento, magari facendo qualche esercizio di rinforzo, oppure occorre rivedere i nostri atteggiamenti sul lavoro, eccetera.

 

DOLORE DI ORIGINE ORGANO-VISCERALE

Questa è una delle cause più frequenti e meno conosciute.

In questo caso il dolore all’anca è legato ad un problema relativo ad un organo o ad un viscere.

Occorre sapere che il sistema organo-viscerale ha dei legami molto stretti con i muscoli e le articolazioni. Ciò che crea la relazione fra la struttura muscolo-scheletrica e gli organi e i visceri sono i legamenti e il sistema nervoso. Infatti nel nostro organismo ogni organo e ogni viscere presenta dei veri a propri legamenti che lo ancorano alla struttura. In caso di tensione ad un organo o ad un viscere questa sofferenza si trasmette immediatamente alle strutture alle quali è collegato. Questo ha un ruolo protettivo nei confronti dell’organo e del viscere.

L’organo che è più strettamente collegato all’anca è l’utero.

Questa è la ragione per cui la coxalgia è più frequente nelle donne che negli uomini.

L’utero ha una struttura legamentosa che lo collega in modo molto serrato con bacino e con le anche. Infatti quando quest’organo è sofferente, generalmente si assiste ad una limitazione del movimento delle anche.

Un altro organo che crea tensione alle anche é il colon cieco per l’anca destra e il colon sogmoide per l’anca sinistra.

 

COME RICONOSCERLO

Il dolore di origine viscerale si differenzia da quello di origine meccanica per il comportamento praticamente opposto. Infatti la persona lamenta dolore a riposo. Quando è seduta, generalmente sente il bisogno di alzarsi e fare qualche passo per “sgranchire” un pó le anche. Al mattino la persona si alza con un gran dolore e la sensazione di sentirsi bloccata. Poi, nel corso della mattinata, il dolore diminuisce proporzionalmente al movimento. E questo tipo di dolore rimane sotto controllo con il movimento. Infatti, contrariamente al problema di origine meccanica, fare la classica camminata da shopping è quasi un sollievo per la persona.

 

COSA CI VUOLE COMUNICARE

Il dolore di origine organo-viscerale utilizza il sistema muscolo-scheletrico per avvisarci che qualcosa non va a livello viscerale. Chiaramente questo dolore può presentarsi anche solo per una tensione di un organo o di un viscere, senza pensare a veri e propri stati flogistici. Ad esempio nella donna un problema di ovulazione da un lato, a causa di una tensione della tuba di Fallopio, è sufficiente per generare un problema all’anca.

Per avere la prova di questa sorprendente relazione basta sdraiarsi sul letto e compiere qualche movimento con l’anca dolente. Poi massaggiare un po’ l’addome dalla stessa parte dell’anca e riprovare a muovere l’anca. Se il dolore è di origine viscerale vedrete che sorprendentemente diminuirà all’istante.

 

ORIGINE SOMATO-EMOZIONALE

In questo caso il dolore ha chiaramente un’origine che non è da ricercarsi nel corpo.

Generalmente questi dolori appaiono quando siamo immersi in situazioni stressanti.

 

COME RICONOSCERLO

Il dolore di origine emozionale si riconosce dagli altri dolori perché ha un andamento indefinito. Innanzitutto la comparsa del dolore è generalmente violenta. Durante il giorno il dolore può alternare fasi di acuzia a fasi di remissione quasi totale senza essere legato a movimenti precisi. Talvolta, infatti, può insorgere durante un movimento banale. Altre volte può comparire a riposo. Talune altre fa male durante la notte. Insomma si fa fatica a capire quale sia la ragione della comparsa del dolore.

 

COSA CI VUOLE COMUNICARE

Il dolore all’anca di origine somato-emozionale vuole comunicarci, attraverso l’anca, che c’è qualche elemento della nostra quotidianità che dobbiamo cambiare.

Per scoprire il messaggio dietro il dolore occorre chiedersi: “se non avessi questo dolore come mi sentirei?”

Potremmo rispondere: “mi sentirei libero.”

Allora occorre approfondire la ricerca chiedendosi: “cosa della mia vita non mi fa sentire libero?”

Da qui possiamo quindi decifrare il messaggio contento dietro il dolore.

Matteo Facchin

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