Chiaravalle La Fiera di Sant’Antonio, tanti ricordi e festa per tutti

Chiaravalle – Ieri, come ogni 17 gennaio, si è celebrata la tradizionale Fiera di Sant’Antonio Abate, l’appuntamento che meglio rappresenta l’anima di Chiaravalle (anche se il patrono della città è San Bernardo, festa che si celebra il 20 agosto).

Il 17 gennaio è il giorno più atteso dell’anno, una giornata che si porta dentro il suo carico di storia, di ricordi dolorosi ma anche di presente e passato ammantati di gioia e di letizia.

La distribuzione del pane benedetto, dalle antichissime radici, che parla della solidarietà e del dono, la benedizione degli animali, che ci riporta alla cura che le famiglie avevano per il loro bestiame, le mucche per l’aratura, i cavalli dei carrettieri e il maiale, sacrificato a dare proteine e qualche sorriso ai miseri pasti dei contadini. Ieri si è ricordato anche l’80° anno dal tremendo bombardamento che il 17 gennaio 1944 distrusse la città e causò 180 vittime, proprio nel giorno della Fiera di Sant’Antonio.

Tanti i momenti particolarmente significativi, dalla distribuzione del pane, delle ciambelle e dei maritozzi benedetti, a cui ha preso parte anche il parroco di Santa Maria in Castagnola, don Francesco Savini, all’emozionante ricordo del bombardamento e dei tanti morti, con le istallazioni semplici ma significative messe in Piazza Risorgimento, di fronte al municipio: pannelli con splendide fotografie che ricordano il passato e il giorno della tragedia e i nomi di tutti i morti di quel terribile giorno di gennaio del ’44.

E poi la festa in un giorno grigio e uggioso come spesso accade il 17 gennaio. Tante bancarelle, tante persone: la crisi di fa sentire ma la gente e soprattutto i giovani attendono sempre con trepidazione Sant’Antonio per fare festa insieme e sentirsi chiaravallesi.

(foto in primo piano di Ferruccio Tifi)