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Cronaca

Chiaravalle «Rossano è salito in Cielo con il fuoco del suo amore»

Commozione e tanta gente al funerale del Vigile del Fuoco, il feretro appoggiato su un’autoscala che ha percorso Corso Matteotti

Chiaravalle – Un uomo forte e coraggioso eppure fragile. Rossano Casavecchia non aveva paura di affrontare pericoli e situazioni drammatiche ma era umano e bisognoso d’amore, come tutti.

Se n’è andato perché non ha retto alla scomparsa della sua Adria, volata via dopo essere stata investita tre mesi fa davanti al castello della Rocca, mentre stava attendendo l’autobus per andare a scuola.

Rossano, 56enne, da quel giorno è volato via con lei: lui che era una roccia, un uomo pieno di energia ha smarrito ogni certezza ed è rimasto triste e solo. Oggi nell’ultimo viaggio lo hanno accompagnato centinaia di persone, amici, colleghi, che hanno voluto essergli accanto nella chiesa di Santa Maria in Castagnola.

«Rossano ci lascia un forte messaggio sul senso della vita e sul senso dell’amore», ha detto il sacerdote durante l’omelia.

«Non siamo qui a giudicare ma a meditare e pregare la croce simbolo di amore, non c’è amore senza il dolore, nessuno soffre se non ama e quando è la tua compagna di vita tutto cambia. Amore è anche dolore, l’amore nella vita di Rossano era forte non solo con Adria ma anche per il suo lavoro: si impegnava e riceveva riconoscimenti».

«L’urlo di Rossano nessuno l’ha mai sentito tanto era silenzioso e nascosto dentro. La vostra presenza, il vostro stringervi nel dolore – ha detto l’officiante rivolto ai tanti che affollavano la chiesa – è un anestetico per la famiglia. È salito in Cielo come le scintille del fuoco, quel fuoco dell’amore che non è riuscito a domare».

Anche Pierpaolo Patrizietti, comandante dei Vigili del Fuoco di Ancona, ha pronunciato parole commoventi.

«Rossano era una persona speciale e un Vigile del Fuoco speciale: era sempre impegnato al massimo e non ha mai dato segnali di insofferenza».

«Trovare un suo sostituto, con le sue qualità morali e umane, sarà veramente difficile, noi non lo dimenticheremo mai».

Dopo la messa, appoggiato il feretro su un’autoscala, lo hanno accompagnato i suoi colleghi Vigili del Fuoco, aprendo il corteo lungo Corso Matteotti, dove tanti si erano soffermati e su molti volti scorrevano le lacrime.

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