Segui QdM Notizie

Cingoli

CINGOLI La Regione ci ripensa, Apiro e Poggio San Vicino tornano all’Area Vasta 2

Ieri la decisione della Giunta regionale, anche se Cingoli rimarrà sotto l’Area Vasta 3 con le perplessità del sindaco Vittori e del suo vice Saltamartini

CINGOLI, 29 luglio 2020 – Non ha pace la zona sanitaria della Comunità Montana del San Vicino. Ieri, 28 luglio, la Giunta regionale ha approvato una norma che divide le competenze sanitarie dei treCcomuni, con Cingoli a rimanere sotto l’Area Vasta 3 di Macerata, mentre Apiro e Poggio San Vicino tornano sotto la giurisdizione di Jesi nell’Av2.

Lo ha comunicato il Comune di Cingoli poco fa, attraverso un comunicato stampa congiunto con le parole del sindaco Michele Vittori e del suo vice Filippo Saltamartini.

Ritorno (parziale) alle origini: Apiro e Poggio festeggiano

Si tratterebbe della proposta di legge Sciapichetti-Micucci n° 382. È stato così diviso il distretto di Cingoli: Apiro e Poggio San Vicino tornano sotto l’Area Vasta 2 di Jesi e dell’Anconetano, mentre il “Balcone delle Marche” resta in attesa di completare il trasferimento dell’Av3 a Macerata.

La notizia è stata così commentata dal Comune di Apiro sul proprio gruppo Telegram. “L’Amministrazione – si legge – è lieta di comunicare che, nella penultima seduta del Consiglio regionale, tra molti punti all’ordine del giorno si è votato all’unanimità il passaggio di Apiro e Poggio San Vicino all’Area Vasta 2, come chiesto dai Comuni interessati“. 

Il Comune di Cingoli non ci sta

«La Giunta Ceriscioliscrive invece il Comune di Cingoli – ha smembrato la zona sanitaria dell’ex Comunità Montana del San Vicino. La norma approvata ieri è passata senza il parere della Conferenza di Area Vasta e del Consiglio delle Autonomie locali. In sette mesi hanno cambiato idea 2 volte: Cingoli rimane con Macerata, Apiro e Poggio San Vicino tornano a Jesi, perché fra due mesi si vota».

L’intera zona sanitaria del San Vicino, infatti, era stata trasferita all’Av3 maceratese a dicembre 2019 su decisione sempre della Giunta regionale con una norma della legge omnibus. I Comuni di Apiro e Poggio San Vicino hanno fatto ricorso al Tar contro il passaggio e per ottenere il ritorno sotto l’Av2 di Jesi. 

Il Tribunale Amministrativo Regionale in un primo momento ha sospeso il provvedimento di trasferimento, quindi ha dichiarato illegittimo il ricorso, rinviando a una decisione definitiva in merito a novembre 2020.

La dura critica dell’Amministrazione comunale di Cingoli

«Quel provvedimento – continua il comunicato dell’Amministrazione – punitivo e autocratico adottato per sanzionare la ribellione dei cittadini che a seguito della chiusura a luglio 2019 dell’ospedale di Cingoli, giustificata per le ferie estive del personale del 2019, videro scendere in piazza ad Ancona e poi a Cingoli migliaia di persone. La Giunta Ceriscioli, sostenuta dalla minoranza del Pd nel Consiglio comunale di Cingoli che ha un solo rappresentante, ha voluto dimostrare come la leale cooperazione istituzionale prevista in Costituzione, tra Regione e Comuni e le decisioni dei Consigli comunali siano solo inutili perdite di tempo, perché alla fine è il Pd che decide».

Vittori - Saltamartini

Il sindaco Michele Vittori e il suo vice Filippo Saltamartini

Il commento di Filippo Saltamatini

Il vice sindaco Filippo Saltamartini è chiaro a riguardo, sottolineando anche le recenti criticità del distretto sanitario di Cingoli.

«Ceriscioli, Sciapichetti e Micucci – chiarisce l’ex senatore – hanno avviato e condotto una vera guerra amministrativa e politica, riducendo l’ospedale a una trincea dove, solo per fare un’analisi, occorre attendere settimane. I “3 amici al Bar di Piazza di Cingoli” (riferito agli esponenti regionali e comunali del Pd, ndr) hanno voluto contrabbandare i problemi della sanità e le disfunzioni di questo comprensorio con l’appartenenza a una ripartizione amministrativa che non ha sede ad Ancona ma a Macerata, quando l’Azienda Asur è unica in tutta la Regione».

La preoccupazione del sindaco Vittori

«L’ospedale di Cingoli – ha aggiunto il sindaco Michele Vittori – aveva una sua vocazione con i suoi 30 posti post acuzie riabilitativi nell’Area Vasta 2, in collegamento con l’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi. Non si sa neppure, adesso, nel caos della sanità maceratese, quale possa essere la funzione dell’ospedale montano di Cingoli. Fra 2 mesi si vota e il nuovo Consiglio regionale potrà dare sistemazione alla palude sanitaria che ha sperperato in questi anni ingenti somme, per favorire cliniche private e chiudere presidi ospedalieri».

La decisione è arrivata, curiosamente, il giorno dopo le dimissioni di Alessandro Maccioni come direttore dall’Area Vasta 3 di Macerata. Continua a non avere pace la sanità cingolana.

Giacomo Grasselli

[email protected]

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News