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Cupramontana Al Concordia “Gli Eroi di via Fani”, per non dimenticare

Filippo Boni, autore del libro, ha dialogato con i ragazzi delle classi 2ª e 3ª dell’Istituto comprensivo Bartolini

Cupramontana – Si è svolto nella mattinata di ieri l’incontro con i ragazzi delle classi seconde e terze A e B dell’Istituto comprensivo Luigi Bartolini, organizzato dall’Associazione nazionale Carabinieri “Appuntato Domenico Ricci” in occasione del 50esimo anniversario di fondazione della sezione e della prossima inaugurazione, prevista per aprile, di un monumento dedicato ai caduti di via Fani.

Presenti il sindaco Enrico Giampieri, il vicesindaco Stefania Sorana, Giovanni Ricci, figlio dell’Appuntato Domenico, il Maresciallo Maggiore Fabio Funghi, il Maggiore Claudio Muscatello, l’Ispettore regionale Anc, Ten.Col. Tito Baldo Honorati, in rappresentanza dei Carabinieri in congedo Aldo Bartoloni e Filippo Boni, autore del libro “Gli eroi di via Fani”.

Aldo Bartoloni, Titobaldi Honorati, Filippo Boni, Giovanni Ricci, Enrico Giampieri

Il sindaco Enrico Giampieri ha aperto la giornata con i saluti e i ringraziamenti dovuti a chi ha reso possibile quest’incontro perchè «la memoria deve essere coltivata – ha affermato -, il 16 marzo 1978 le Brigate Rosse uccisero gli uomini della scorta di Aldo Moro, cinque uomini che stavano compiendo il loro lavoro. Questo agguato ha cambiato per sempre la nostra storia e se nel 1944 i nostri si sono battuti per la libertà, questa libertà è stata mantenuta con il sacrificio delle loro vite».

Aldo Bartoloni, Tito Baldi Honorati, Filippo Boni, Giovanni Ricci, Enrico Giampieri

Toccante il racconto di Giovanni Ricci che ha voluto condividere con i ragazzi il ricordo di quella mattina nella quale il papà Domenico perse la vita, cercando di far capire loro come quel 16 marzo del 1978 abbia cambiato la storia della nostra Repubblica.

«Sembra un’epoca lontana ma questa storia vi e ci tocca tutti da molto vicino – ha sottolineato -. Siete concittadini di Domenico Ricci e solo cinque paesi in Italia possono dire la stessa cosa, la responsabilità della comunità è ricordare e mantenere viva la loro memoria».

Giovanni Ricci

«Ci riempiamo la bocca di parole come democrazia e costituzione, – ha spiegato Giovanni Ricci ai ragazzi – dimenticandoci realmente chi tutto questo ce l’ha garantito, siamo qui a ricordare uomini che ci hanno regalato la democrazia e la libertà di cui godiamo oggi, sono eroi non tanto per la loro morte avvenuta brutalmente, ma per la loro scelta di vita, fatta di lealtà, coraggio e dedizione. Questi i valori che dovete portare con voi, ricordando che con la violenza non si ottiene niente ma alla base della vera democrazia c’è il dialogo, il rispetto dell’altro, l’amicizia».

Filippo Boni

Filippo Boni autore del libro,“Gli eroi di via Fani” ha raccontato dei «due Carabinieri, Oreste Leonardi e Domenico Ricci, e dei tre Poliziotti, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino e Francesco Zizzi. Una promessa familiare: mi sono messo in viaggio, quattromila chilometri di strade e incontri perchè la storia di queste famiglie, le difficoltà che hanno dovuto affrontare, abbandonati in un primo momento anche dallo stesso Stato, troppo impegnato a combattere il terrorismo. Questo è un libro per restituire un’identità, un volto, a quei cinque nomi».

Ha raccontato ai ragazzi le vite spezzate di quei cinque servitori dello Stato e come, per conoscerle, si sia recato nei luoghi dove vivevano le persone che li avevano amati, storie toccanti, di vite umili ma piene di sogni e di affetti, distrutte brutalmente.

Tanto si è parlato di Aldo Moro, della strage di via Fani, per troppo tempo le attenzioni di storici e giornalisti si sono incentrate sulle figure dei terroristi: libri, articoli, dibattiti e interviste, mentre le vittime venivano trascurate a volte dimenticate, i veri eroi e le loro famiglie rischiano di cadere nell’oblio, questo libro e questo incontro «vogliono ricucire l’abito della nostra memoria, un abito che a tutti noi appartiene e che tutti noi dobbiamo indossare con orgoglio».

Sauro Ragni

Non è mancato il saluto del sindaco di Staffolo Sauro Ragni, legato da una profonda amicizia con Giovanni Ricci, primo cittadino che si è soffermato anche lui sull’importanza del non dimenticare, ricordando come Staffolo, che diede i natali a Domenico Ricci, possa vantare il Primo muro della memoria, inaugurato nel luglio del 2022.

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