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Cronaca

Fabriano Fedrigoni aumenta il fatturato del 37% e supera i 2 miliardi di euro

Fedrigoni ha chiuso il 2022 con 2,211 miliardi di euro di fatturato e investimenti per circa 80 milioni

Fabriano – Il Gruppo Fedrigoni ha chiuso il 2022 superando la soglia dei 2 miliardi di euro di fatturato: 2,2 miliardi contro 1,6 del 2021 (+37 %) distribuiti tra Italia (504 milioni, +44%), resto d’Europa (1.054 milioni, +36%) e resto del mondo (653 milioni, +31%), con un Proforma Adjusted EBITDA di  340 milioni (+54% rispetto al 2021) e investimenti per circa 80 milioni di euro (erano più di 60 nel 2021).  

Una crescita che ha riguardato entrambe le business unit dell’azienda, riposizionate negli ultimi quattro anni verso segmenti di offerta premium: le etichette e i materiali autoadesivi sono saliti a 1.307 milioni (+31%) e le carte speciali per il packaging di lusso e altre soluzioni creative a 904 milioni di euro di revenue (+43%).

Oggi Fedrigoni conta oltre 5.000 persone in 28 Paesi, 68 tra stabilimenti produttivi e centri di taglio e distribuzione e 25.000 prodotti distribuiti in 132 paesi.

«Il 2022 è stato un altro anno di crescita profittevole e responsabile per Fedrigoni, nonostante l’instabilità del contesto geopolitico e le perturbazioni della supply chain – commenta l’amministratore delegato, Marco Nespolo – Un modello di business agile, l’attenzione all’innovazione, la costante trasformazione e il coinvolgimento delle nostre persone ci hanno permesso di confermarci come primo produttore a livello mondiale nella produzione di etichette per vini e di carte speciali per il packaging di lusso. L’anno si è concluso al meglio con l’ingresso nell’azionariato di un nuovo fondo di private equity, BC Partner, che ha affiancato Bain Capital nel nostro percorso di crescita dei prossimi cinque anni, e l’intero leadership team ha reinvestito nell’azienda».

«Questi primi mesi dell’anno non sono stati facili – conclude l’amministratore delegato – la domanda continua a essere estremamente volatile e il rallentamento dei volumi lo dimostra: il fatturato del primo trimestre è stato pari a 492 milioni di euro, -5% rispetto al 2022. Tuttavia, il calo delle vendite è notevolmente inferiore al dato medio dell’industria, che si attesta tra il -12% e il -20%. Il nostro piano industriale solido e la nostra agilità e capacità di adattare la produzione alla domanda ci hanno consentito di limitare l’impatto. Stiamo osservando ora segnali positivi dal mercato: i costi dell’energia e delle materie prime stanno finalmente scendendo, i mercati finali che serviamo – lusso, wine&spirits, farmaceutico performano bene e noi guadagniamo quote di mercato in tutti i settori. Per queste ragioni rimaniamo ottimisti sul fatto che la situazione economica si riprenderà nel corso di quest’anno. La nostra visione e ambizione di lungo termine restano invariate: diventare leader globali nei nostri settori di riferimento con prodotti sempre più sostenibili, accelerando l’espansione negli Stati Uniti e in Asia e consolidando la presenza in Europa, per essere il partner di soluzioni per il packaging sostenibile e l’RFID per i marchi globali del lusso e del largo consumo».

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