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GIOVANI E COVID Perdere momenti unici che non si ripeteranno più

studenti galilei trasloco ex ateneo

«In questo periodo ho capito cosa voglio davvero nella vita e a cosa posso rinunciare, se hai il traguardo già chiaro in mente sei disposto a fare qualsiasi sacrificio pur di raggiungerlo»

Emozioni, paure, desideri, scoperte, attese dei giovani… in questo lungo e faticoso periodo di pandemia. Le riflessioni di alcuni giovani e ragazze del Liceo delle Scienze Umane di Jesi, raccolte dall’insegnante di Religione, sono un contributo prezioso di luce nelle tenebre, di speranza nei sentimenti di angoscia, di nuovo futuro nello scoraggiamento di molti. Queste testimonianze fanno bene a tutti. Ne riporteremo alcune ogni settimana in questa rubrica.

Amo la solitudine

Nell’ultimo trimestre del 2020 ho scritto tanto: pensieri, frasi, parole… qualsiasi cosa che mi passasse per la testa. Non so perché lo facevo, sono una persona che odia mettere nero su bianco le cose personali, infatti non ho mai avuto un diario ma in quei momenti sentivo che i miei pensieri erano troppo belli e importanti da rimanere solo miei.

Può sembrare singolare, ma penso di aver vissuto e di star vivendo la seconda quarantena in modo più sereno, ovvio, le preoccupazioni per la salute ci sono sempre ma ho imparato ad organizzare il mio tempo e sfruttare al meglio i momenti all’aperto. Fortuna più grande è stata forse la possibilità di continuare gli allenamenti nonostante le chiusure e le proibizioni, avere l’opportunità di poter andare in palestra e incontrare altre persone, dopo una giornata passata in casa sui libri o davanti ad uno schermo, è un toccasana per il benessere fisico e mentale.

Magari sembra strano ma a me piace il movimento, mi piace giocare a pallone, saltare la corda, tirare pugni contro un sacco o semplicemente fare una corsa all’aperto; un po’ una contraddizione no?
Amare il movimento ed essere bloccati in una nazione o addirittura in un mondo in pausa. Comunque, c’è da precisare che io sono un caso straordinario: raramente parlo con qualcuno dei miei pensieri e ancora più raramente esco con gli amici. Lo disprezzavo già in tempi normali, ma la quarantena mi ha fatto capire che amo non dover per forza condividere il mio tempo con qualcuno. E sì, so che le persone della mia età potrebbero morire senza il loro gruppo! E odiano essere separati dai loro amici. In questo periodo ho capito quali sono le persone di cui puoi veramente fidarti, quelle che ti capiscono e non ti obbligano a parlare, quelle che aspettano e ti stanno vicino.

studenti galilei trasloco ex ateneo

In questo periodo ho capito cosa voglio davvero nella vita e a cosa posso e devo rinunciare. Per concludere: nonostante stiamo passando un periodo unico nella storia del mondo, anche se sembra non avere fine e tutto sia in bianco e nero, anche se non vedo amici e parenti senza poter continuare la vita che abbiamo lasciato a inizio 2020, tutto ciò non ci distrugge, basta stringere i denti e non perdere di vista l’obbiettivo che si vuole raggiungere: un lavoro da sogno, l’incontro con gli amici o semplicemente la sopravvivenza! Se hai il traguardo già chiaro in mente sei disposto a fare qualsiasi sacrificio pur di raggiungerlo, nonostante tutto.

Due le riflessioni di questa settimana. La seconda è ancora di una studentessa del quarto anno delle Scienze Umane.

Io e la pandemia

Io, come molti altri giovani, sono stata travolta da questo essere minuscolo che ha bloccato il mondo e le nostre vite; sì le ha proprio bloccate, congelate. Ci ritroviamo catapultati in una nuova routine, quotidianità priva di contatti fisici, scuola, amici, attività, affetti. La mia vita è cambiata radicalmente; l’anno scorso stare a casa non mi pesò tantissimo perché era tutto sconosciuto ed ero a continuo contatto con i miei amici più stretti e soprattutto ho potuto approfondire un’amicizia che è diventata molto di più, quest’anno è tutta un’altra cosa. In questo periodo della mia vita niente mi sembra positivo, non riesco a vedere più una via d’uscita e penso spesso che sto perdendo dei momenti unici che non si potranno più ripetere.

Le giornate sono diventate tutte uguali, mi sveglio, faccio videolezioni, mangio, studio e gioco un po’ online con i miei amici. Non sono più abituata alla mia vita di prima e temo di non essere pronta ad affrontare il mio futuro, scelta che dovrò fare il prossimo anno in vista dell’università.

Mi sto perdendo molte cose della mia adolescenza, essenziali per arrivare allo step successivo, come gli ultimi anni del liceo, le gite con i compagni, le scampagnate con gli amici, le serate passate insieme parlando del più e del meno, andare a dormire dalla mia migliore amica e andare a dormire tardi, prendere l’autobus d’inverno per andare a scuola, andare in palestra o in biblioteca a studiare con amici e tantissime altre cose.

Giovani al Teatro Pergolesi (foto Francesca Tilio)

Una cosa positiva in tutto questo c’è, sono riuscita a riscoprirmi, a crescere e a non avere più paura di stare sola per più di un giorno anche perché so di non essere del tutto sola perché ho molte persone che mi vogliono bene e so che ci saranno sempre per me.

Spero che prima o poi riuscirò a vedere la luce in fondo a questo tunnel lunghissimo e ritornare a fare tutte quelle cose che non ho fatto e soprattutto tornare ad abbracciare tutte le persone speciali per me.

Due studentesse del Liceo delle Scienze Umane – IV anno

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