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Cronaca

Jesi Demolito l’ex Crt per far posto al Polo per l’infanzia

Questa mattina le ruspe hanno impiegato pochissimo tempo ad abbattere la vecchia struttura al Parco della Magione, al suo posto nascerà il nuovo edificio con materna e asilo entro fine 2025

Jesi – Questa mattina le ruspe della ditta incaricata dal Comune hanno tirato giù il Centro Radio Trasmittente (Crt) del vecchio aeroporto di Jesi in via del Verziere.

Il fatiscente edificio era incastonato all’interno del parco della Magione e completamente invaso dalla vegetazione, dalla quale era stato recentemente liberato riportandolo alla luce per facilitare la demolizione.

Un lavoro iniziato verso le 7.30 e finito in poche decine di minuti dalla benna di una potente macchina escavatrice. I detriti, sopra i quali ora staziona una ruspa che li ha raggruppati, saranno rimossi nei prossimi giorni e smaltiti.

Il tutto al fine di costruire il nuovo Polo per l’Infanzia, come deciso dall’Amministrazione targata Massimo Bacci che aveva impegnato nel programma triennale dei lavori pubblici 2022-2024 una spesa di un milione e 400mila euro. Il Polo ospiterà una materna per 75 alunni e un asilo per 60 bambini.

La Giunta guidata da Lorenzo Fiordelmondo ha poi rivisto la spesa a due milioni e 900mila euro, finanziabili con fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza – Missione 4, relativi al potenziamento dell’offerta dei servizi d’istruzione. La demolizione completata oggi ha inciso per 44mila euro.

«I lavori – fanno sapere dal Comune – devono obbligatoriamente essere completati entro il 2025 con collaudo finale entro il giugno 2026, ma si confida che i tempi possano essere più brevi di alcuni mesi».

«Con la realizzazione del Polo – ha sottolineato l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni – mettiamo un altro tassello nella direzione di una precisa idea di città: qualificare spazi pubblici, aumentare i servizi per soddisfare le esigenze di tante famiglie che vi abitano o abiteranno, lavorare sulla riconoscibilità dei luoghi per stimolare la coesione sociale, non solo nelle aree centrali, ma diffusa in tutto il territorio cittadino».

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