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Cronaca

JESI DIMINUISCONO LE SPESE PER DIVERTIMENTO E CULTURA COL SEGNO PIU’ ABBIGLIAMENTO E RISTORAZIONE

JESI, 7 settembre 2017 – Nello scorso anno la spesa delle famiglie marchigiane relative ai consumi è calata, seppur leggermente, rispetto al 2015; tra le poche voci in aumento figura quella relativa ai prodotti alimentari ed alle bevande analcoliche, passate dai 435,9 euro ai 450.69 €. La somma di tutte le voci che contribuiscono a formare il quadro di spesa è calata dai 2.305.6 euro del 2015 ai 2.263,60 dell’anno successivo.

La diminuzione media mensile è stata di circa il 2%, ha calcolato la Coldiretti Marche basandosi sui dati Istat; dati che pongono le Marche sotto la media nazionale.

Dai risultati dell’Istat emerge che i marchigiani hanno limitato le spese per il divertimento e la cultura, passati dai 114,33 euro del 2015 ai 97,74 del 2016.

Confortante il dato relativo alle spese legate all’abitazione comprensive di acqua, gas ed altri combustibili; si erano spesi 840,84 euro diminuiti fino ad 829,37. Questa diminuzione, secondo Coldiretti, potrebbe essere la conseguenza del terremoto dell’agosto 2016 che avrebbe “stravolto le abitudini di un considerevole numero di marchigiani”.

Tra le spese in diminuzione anche quelle relative all’acquisto di mobili e articoli per la casa (€. 88,82 contro 98,46), Comunicazioni (€. 45,93 contro 58,77), Beni e servizi, includendo sotto questa voce la cura della persona, le assicurazioni, ecc. Nel 2015 ci sono costati €. 173,34, l’anno successivo 132,78.

Tra le voci che hanno fatto segnare il segno più troviamo: Trasporti (da 254,47 a 293,61 euro), Abbigliamento e calzature (€. 95 contro 98,07), Servizi ricettivi e Ristorazione ( €. 92,71 nel 2015, 96,92 l’anno successivo). Dal quadro generale delle spese mensili di una famiglia marchiana si evidenzia che questa, come detto, ammonta ad €. 2.263,60, ben al di sotto della media nazionale che raggiunge i 2.524,40 euro.

Secondo Coldiretti ora sarebbe necessario “aiutare le famiglie a recuperare potere di acquisto, puntando sulle filiere corte come da rete Campagna Amica e valorizzando le attività sul territorio, anche per non far venire meno prodotti alimentari e servizi fondamentali per garantire la salute ai cittadini”.

s.b.

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