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JESI Fontana, Butini: «Chiedete scusa», ma lo scontro non si placa

«Dovrebbe farlo lei con la città» la risposta in diversi interventi al commento pubblicato nella pagina istituzionale del Comune

JESI, 17 dicembre 2020Non si placa lo scontro sullo spostamento della fontana delle leonesse. Molte sono state le repliche al post pubblicato sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di Jesi da parte del vicesindaco e assessore alla cultura Luca Butini.

Proprio ieri Il Post, quotidiano online edito e diretto da Luca Sofri, dedica un interessante articolo sull’impegno di Pane Quotidiano, la realtà milanese che da qualche mese, ogni settimana, distribuisce a duemila persone un sacchetto di generi alimentari. Una delle associazioni cui sarebbe andato il lascito di Cassio Morosetti, qualora non si fosse deciso per lo spostamento da Piazza Federico II (foto in primo piano) a Piazza della Repubblica.

L’assessore alla cultura, Luca Butini

«Chiedo scusa: ecco cosa mi aspetterei di sentir dire o scrivere da qualcuno. Non è ancora successo, ma c’è ancora tempo» esordisce così Butini e riferendosi all’intervento dell’unico figlio di Cassio Morosetti, Roberto, aggiunge: «Oltre a quella parte di città rumoreggiante sui social media, che trascina con sé anche persone irriflessive, becere, insolenti, ne esiste una consapevole, equilibrata, pacata, spesso silenziosa, che è e sarà per sempre grata per quanto abbia ricevuto idealmente e materialmente dal proprio Cittadino Onorario Cassio Morosetti. Chi lo ha dipinto come il riccone che si crede onnipotente o che addirittura ricatta una città dovrebbe chiedere scusa. Chi ha avviato sui social media una campagna di disinformazione in merito al lascito Morosetti, ben consapevole che i toni sarebbero diventati offensivi, dovrebbe chiedere scusa».

Al vicesindaco ha fatto eco anche il presidente del Consiglio comunale, Daniele Massaccesi: «Un dibattito sui social spesso ingiurioso, oltraggioso, infame e vergognoso, con epiteti irriferibili, a dimostrazione di piena consapevolezza e civiltà». Tantissime le reazioni anche da chi, stando a come scrive, dice di aver votato questa Giunta evidenziando di non aver accennato nel programma di mandato alla questione dello spostamento.

«Vi sembra veramente che rappresentiate la volontà dei cittadini?! – si legge in un commento -. Potete girare la frittata quante volte volete, svoltare il dibattito sull’aspetto della coscienza e delle accuse al figlio del signor Morosetti. Proprio voi che pretendete la comprensione della vostra posizione ferrea e unidirezionale state girando le spalle ad una causa sicuramente più nobile: la beneficienza. State mettendo il Dio denaro davanti a tutto, ma soprattutto davanti al vostro obbligo: l’ascolto dei cittadini e di chi vi ci ha messo in quella posizione».

Piazza della Repubblica

E ancora: «Anziché andare avanti come un panzer tedesco travolgendo le opinioni della cittadinanza fin dal primo momento (perché i tempi per il referendum ci sarebbero stati, eccome) questa Amministrazione avesse dimostrato un po’ di cura per il processo democratico, a quest’ora non staremmo qui a discutere di insulti, sarcasmi e scuse. E francamente, giocare la carta dei sensi di colpa da instillare nei cittadini per i toni che si sono accesi non mi pare elegantissimo. D’altronde non è nemmeno elegantissimo voler impedire che tutti quei soldi vadano alle associazioni benefiche (peraltro già chiaramente individuate), ma tanto».

Proprio ieri, dunque, Il Post dedicava un articolo all’encomiabile lavoro di Pane Quotidiano: una lunghissima fila di persone sta attendendo beni di prima necessità dall’associazione che dal 1898 aiuta chi chiede qualcosa da mangiare. La medesima realtà si trova anche a Monza e la situazione non è diversa.

«In coda ci sono stranieri e anziani, molte famiglie, e negli ultimi mesi i volontari hanno notato anche giovani che hanno perso il lavoro a causa della pandemia» si legge nell’articolo firmato da Isaia Invernizzi. 

(e.d.)

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