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Cronaca

JESI FURTI A RAFFICA E VETRINE SPACCATE: SONO DAVVERO SOLO AZIONI DI BALORDI?

spaccata

La vetrina spaccata del ristorante Pecapì (foto da pagina facebook)

JESI, 30 gennaio 2016Furti a raffica e dodici vetrine sfasciate (la dodicesima è quella del ristorante Pecapì di piazza Baccio Pontelli) lasciano supporre che dietro a queste azioni non ci siano solo balordi. Scrivono i proprietari di Pecapì sulla loro pagina facebook: “Questo è quello che abbiamo trovato questa mattina…… Sono entrati ci hanno rubato il fondo cassa ,hanno preso bottiglie….. È la terza volta in un anno vi volevamo dire che non siamo la Caritas e nonostante tutto già siamo operativi. Dimenticavo si sono pure rubati il palmare per prendere le comande forse quando capiscono che serve solo per lavorare ce lo riportano”

Tutto è iniziato con l’arresto di un giovane, sorpreso nel bel mezzo di un furto in un negozio della zona meridionale della città; furto ovviamente con tanto di vetrina spaccata e con il ragazzotto che si era anche ferito. La notte successiva altri due negozi subivano la stessa sorte: bottino inconsistente ma danni rilavanti. E già in quella circostanza l’azione assumeva un significato, dato che avveniva appena 24 ore dopo l’arresto.

Da quel momento la cronaca è stata impietosa, si è assistito ad un vero stillicidio, un bollettino di guerra. Mentre l’elenco delle vetrine infrante si andava allungando, le azioni criminali rimanevano concentrate nella parte sud di Jesi, dove, va sottolineato, ci sono più negozi e centri commerciali; quindi una grande quantità di obiettivi facili da colpire. Pochi spiccioli da arraffare e tanti danni per gli esercenti.

Vignetta di Paolo Manzetti 2015

Vignetta di Paolo Manzetti 2015

La politica, quella di centrodestra, adesso ha invocato l’arrivo dell’esercito perché secondo Forza Italia si deve dire in maniera chiara che è una situazione di emergenza. “Uomini in divisa – sostiene Massimiliano Lucaboni – che coordinati alle forze dell’ordine, e se possibile alla polizia urbana in turnazione notturna, presiedano le zone della città del centro e della periferia dove oltre alle abitazioni ci sono tantissime attività commerciali ormai senza un minimo di sicurezza. Il Sindaco faccia quello che deve e chieda al Prefetto l’uso dell’esercito perché ormai la situazione è sfuggita ad ogni controllo. Tacere e fare spallucce come si sta facendo oggi aumenta l’insicurezza nei cittadini perché respirano quest’aria di impotenza che viene dalla massima Istituzione cittadina”.

Spetta in ogni caso alla politica dare una risposta, fredda e  ponderata; non certo sull’onda delle emozioni. Ma una risposta va data per dire che la città non è sotto scacco e sa reagire.

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