Segui QdM Notizie

Cronaca

Jesi Giacomo Mosca si commuove in Consiglio parlando di Giulia Cecchettin

Il giovane consigliere, coetaneo della ragazza veneta vittima di femminicidio, ha espresso solidarietà alla sorella Elena per gli attacchi ricevuti, «c’è bisogno di rumore, non di silenzio»

Jesi – Nel corso del Consiglio comunale tenutosi martedì, si è sviluppato tra i vari gruppi un dibattito sul numero spropositato di femminicidi che si stanno verificando negli ultimi anni nel nostro Paese, a cui il sindaco Lorenzo Fiordelmondo aveva fatto cenno nelle sue comunicazioni iniziali.

Lo spunto, chiaramente, è stato l’efferato omicidio di Giulia Cecchettin, per il quale è stato arrestato in Germania l’ex fidanzato Filippo Turetta, che sarà estradato in Italia per essere processato.

Un momento del Consiglio comunale di martedì 21 novembre

Tra questi interventi, molto accorato è stato quello del consigliere Giacomo Mosca, classe 2001, la stessa età della ragazza veneta uccisa. Il giovane esponente del Pd ha espresso a nome proprio e di tutto il suo gruppo consiliare il cordoglio alla famiglia e la solidarietà alla sorella Elena (autrice di una lettera al Corriere della Sera in cui parla di Turetta e definisce l’omicida della sorella “figlio sano della cultura del patriarcato e dello stupro” ndr) «per i vili e vergognosi insulti che sta ricevendo, non da ultimo dal consigliere regionale (del Veneto, ndr) Stefano Valdegamberi, eletto dalla Lega e ora nel Gruppo misto, che l’ha definita satanista … e ha definito una recita quanto sostenuto dalla stessa Elena durante un’intervista dove faceva appello a tutti affinché quanto accaduto alla sorella non accada a nessun altro».

Elena Cecchettin, sorella della laureanda vittima di femminicidio Giulia

Nel suo intervento Giacomo Mosca ha quindi espresso, con evidente trasporto, stupore e indignazione per quegli attacchi che «c’è chi riesce a pensare che i 105 femminicidi avvenuti in Italia siano una recita. O chi riesce a pensare che il dolore psicofisico della scomparsa di una sorella sia una recita».

A questo punto il consigliere comunale ha rivendicato il gesto degli studenti italiani dell’aver trasformato il minuto di silenzio in memoria di Giulia, chiesto dal ministro dell’istruzione Valditara nelle università italiane, in un minuto di rumore, perché «Elena, gli amici di Giulia e i cortei in giro per l’Italia non stanno chiedendo silenzio».

«La nostra generazione – ha continuato il 22enne consigliere jesino – sta alzando la voce perché siamo stanchi e vogliamo farci sentire. Un sistema patriarcale che continua a opprimere il genere femminile, non solo quando si arriva ai casi di femminicidio, ma anche nei comportamenti di tutti i giorni».

A questo punto la voce di Giacomo Mosca si fa meno sicura e tremolante e la commozione è evidente tanto che deve fermarsi quando esortando a dare “dei segnali” ricorda che Giulia era «una ragazza di 22 anni, la mia stessa età».

Giacomo Mosca si commuove durante l’intervento sul femminicidio di Giulia Cecchettin, a destra l’altro giovane consigliere Filippo Bartolucci

Una commozione non fine a se stessa, la sua, tanto più che si tratta di un giovanissimo e di un uomo, sconvolto dalla tragedia che ha coinvolto una coetanea, una tragedia che ha colpito l’ennesima donna.

Un uomo che, in quanto tale, dimostra di non accettare e voler reagire ai comportamenti di sempre più persone del suo stesso sesso, persone più vili che forti.

«Un segnale che stiamo cercando di lanciare – ha detto – per alzare la voce aggiungendosi al grande coro che in tutta Italia si sta alzando da troppo tempo».

Giacomo Mosca ha poi voluto sottolineare come sarebbe importante approvare l’ordine del giorno proposto in Parlamento la scorsa settimana dal suo collega di partito Marco Furfaro, sull’introduzione dell’educazione all’affettività e al rispetto nelle scuole, «bocciato dal Governo, in modo che cresca – ha concluso – sin da quando si è bambini una consapevolezza della necessità civile, che sia civile a tutti gli effetti».

© riproduzione riservata

News