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Cronaca

Jesi Irene continua a vivere nella biblioteca della sua scuola

Si è svolta stamattina la cerimonia di intitolazione alla primaria “Garibaldi” dedicata alla piccola alunna scomparsa prematuramente lo scorso marzo all’età di 8 anni

Jesi«La scuola resterà sempre la sua casa, Irene continua a vivere», sono queste le parole con cui dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Federico II, Massimo Fabrizi, e il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, hanno dato il via alla cerimonia di intitolazione della biblioteca scolastica della primaria Garibaldi, alla piccola Irene Spaccia, scomparsa prematuramente lo scorso anno, all’età di 8 anni, mentre frequentava la terza classe.

A presenziare all’inaugurazione, di fronte a una platea commossa, c’erano anche l’assessora ai servizi educativi, Emanuela Marguccio, i genitori della piccola Irene, Emanuela Piedimonte e Stefano Spaccia, i compagni di classe e i docenti che si sono stretti intorno ai familiari lasciando proprio ai bambini il cerimoniale del taglio del nastro insieme al Sindaco.

«Una vera forza della natura, innamorata della vita, della scuola e dei libri», così dirigente e insegnanti hanno dipinto Irene Spaccia. La bimba, che conviveva con importanti problemi di salute, era un esempio per i coetanei e per gli adulti che la circondavano.

«Qui Irene continua a vivere – ha detto il Sindaco durante la cerimonia – il suo esempio deve ricordarci di sognare sempre, anche i Sindaci sognano, lo sapete? Ma ricordatevi che i sogni, per realizzarsi, devono essere forti e, quando avete un sogno che desiderate tanto, se vi serve un po’ di forza in più, pensate a Irene e al suo coraggio».

Ora un murale – realizzato dall’artista Andrea Marconi, di fianco all’ingresso della biblioteca – la ritrae seduta a leggere, il mondo ai suoi piedi, pianeti e satelliti dietro di lei, perché proprio grazie ai libri la ragazzina, costretta su una sedia a rotelle, poteva viaggiare con la fantasia e andare dove voleva, poteva costruire sogni e trovare le risposte a qualunque domanda.

Spesso proprio da quelle letture nascevano in lei riflessioni profonde sulla vita, che lasciavano di stucco i genitori e gli adulti che aveva intorno.

«Siamo molto emozionati per questo avvenimento – ha detto la mamma della bimba – perché Irene amava la lettura e saper leggere, bambini, è davvero un super potere. Irene aveva tante limitazioni fisiche, però dopo che ha imparato a leggere, aveva trovato il suo mondo, poteva camminare tra i libri e affermare la sua libertà di pensiero, farsi un’idea sulle cose. Irene ci ha insegnato a coltivare noi stessi e la nostra libertà».

Dopo il taglio del nastro, i compagni di classe hanno dedicato a Irene la lettura del libro Il giardiniere dei sogni, a cui ha fatto seguito la visione di un video con i più bei momenti vissuti dalla piccola a scuola, con le insegnanti e con i suoi amici.

«I genitori di Irene ci hanno sempre chiesto che a scuola potesse trascorrere momenti felici – ha detto una delle insegnanti della IV A -, e insieme ne abbiamo vissuti tanti. Quello di oggi è un altro momento felice in suo onore».

Il ricordo di Irene continuerà non solo grazie all’intitolazione della biblioteca, ma anche con l’istituzione di una giornata della lettura, dedicata alla disabilità, come ha annunciato il dirigente scolastico stamattina, che cadrà ogni anno sempre il 3 marzo, giorno della scomparsa della bimba.

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