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Cronaca

JESI PRODUZIONE RECORD DI POLLINE, COLDIRETTI: “UN SETTORE CHE PUÒ CRESCERE GRAZIE ALLE 38 MILA ARNIE”

mieleVALLESINA, 20 agosto 2016  – Sembrerà strano, ma in un momento della vita agreste in cui ci si lamenta per la graduale riduzione delle api nel processo di impollinazione, arriva la notizia che nelle nostra regione cresce la produzione di polline. Ad affermarlo è Codiretti Marche che in una nota scrive che sono “sempre di più gli apicoltori che abbinano alla tradizionale offerta di miele quella di un prodotto che costituisce la più ricca e completa fonte di minerali, vitamine, enzimi ed aminoacidi presenti in natura. Il polline di api – fa notare ancora Coldiretti Marche – vanta innumerevoli proprietà; oltre a fornire energia immediatamente disponibili, specie negli sportivi, è un antiage, ha effetti benefici per la pelle, aiuta a perdere peso, abbassa il colesterolo, viene usato nelle terapie anti-tumore, stimola il cervello e aiuta le difese immunitarie”.

Fatta questa premessa la Coldiretti Marche rivolge alcuni consigli a coloro che vogliono essere sicuri di ciò che acquistano; innanzi tutto suggerisce “di verificare l’etichetta e rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi e nei mercati di Campagna Amica”.

La notizia del boom della produzione del polline, che ha portato anche benefici economici nelle tasche dei produttori, per Coldiretti Marche “è l’esempio della crescita dell’offerta produttiva del settore apistico marchigiano, che conta oggi mieli aromatizzati, birra al miele, sciroppi balsamici e tante altre proposte innovative ideate dalle aziende agricole con il valore del settore che nel 2015 ha raggiunto il massimo storico, salendo a quota 2,4 milioni di euro”. Un valore che nella nostra regione è riposto in circa 38.000 arnie attorno alle quali operano circa 1.500 apicoltori “ma di questi – specifica Coldiretti – appena il 2 per cento lo fa in maniera professionale, anche se è da loro che viene quasi la metà del prodotto regionale. Il resto è rappresentato da apicoltori semiprofessionisti (20%) e hobbisti (78%)”.

(s.b.)

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