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Cronaca

Jesi Querelle ex Cascamificio, scontro Bacci – Fiordelmondo

La revisione del progetto al centro del polemico confronto, intanto i gruppi civici di opposizione chiedono la convocazione della Commissione consiliare

Jesi – Ha ritenuto di dover scendere in campo con una comunicazione ufficiale affidata ai canali social di Jesiamo, l’ex sindaco di Jesi, Massimo Bacci, dopo le dichiarazioni di qualche giorno fa da parte dell’attuale Amministrazione comunale che ha bollato come imbarazzantela previsione di spesa presentata dalla Giunta Bacci, per il restyling dell’ex cascamificio, definita nel progetto realizzato per ottenere i finanziamento del Pnrr nell’ambito del Pinqua, il Programma nazionale per la qualità dell’abitare.

«Le stime degli studi di fattibilità, marcano una differenza sostanziale in termini di costi con i progetti definitivi», aveva sottolineato Lorenzo Fiordelmondo in conferenza stampa. Un incremento del quadro economico che ha raggiunto i 5 milioni 685 mila euro, contro la stima del progetto iniziale, pari a 3,8 milioni per il recupero di uno spazio di 9 mila mq.

Un gap che ha richiesto una rimodulazione del progetto, salvando solo alcuni degli interventi: la realizzazione dei 16 alloggi previsti, di edilizia sociale, dello spazio musicale polivalente, del restyling del cortile e la rimozione totale dell’amianto. Per il resto, tra cui il laboratorio per la costruzione delle scenografie, magazzini di scene e costumi, della Fondazione Pergolesi Spontini «ci si è messi in condizione di attrarre futuri investimenti», aveva dichiarato l’assessore Valeria Melappioni.

«Credo che offenderemmo sia chi ha presentato il progetto sia i tecnici del Comune che vi hanno lavorato, se realmente avessero pensato che con 3 milioni si potesse recuperare una superficie di 9 mila mq», ha risposto l’ex sindaco Massimo Bacci.

«Chi ha costruito il progetto per partecipare al bando, parla del recupero nella sua interezza ma ovviamente si pensava a uno stralcio funzionale che fosse finalizzato alle due priorità, quello dell’abitare, in coerenza con il contenuto del bando, e il recupero di una delle strutture industriali dove avremmo realizzato il laboratorio per le scene», ha proseguito Bacci, ricordando anche le finalità per cui la Fondazione Pergolesi Spontini aveva acquistato la struttura dell’ex Cascamificio, 700 mila euro all’asta.

«Non tutti sanno che il cascamificio è stato acquisito per valorizzare due attività della Fondazione, la prima è la realizzazione delle scene che questa produce per se stessa e per altri teatri, con l’idea di trasferire lì il laboratorio, la seconda è la formazione, essendo la Fondazione centro di formazione regionale».

«Da qui anche l’idea degli alloggi, per restare coerenti al bando ma anche per andare incontro alle esigenze dei giovani che si venivano a formare sia per gli spettacoli dal vivo sia per il laboratorio. Mettere a disposizione strutture di accoglienza economiche che permettessero ai ragazzi di stare sul territorio».

«Ora la nuova Amministrazione ha completamente stravolto il progetto e mi ha molto sorpreso che due dei tre membri del Cda, che erano in carica quando ero presidente e ci sono attualmente, abbiano accettato questa scelta senza fornire le ragioni delle scelte precedenti: il sindaco di Maiolati e il sindaco di Monsano».

«Ma la loro risposta è che non hanno interloquito con l’Amministrazione se non in modo informale e che non c’è una documentazione della Fondazione che ha preso atto di questo completo cambio di prospettiva. Concordo nel dire che oggi la Fondazione è più un’immobiliare che altro».

Non si è fatta attendere la replica del sindaco Lorenzo Fiordelmondo, nonché attuale presidente della Fondazione Pergolesi Spontini, alle dichiarazioni di Massimo Bacci.

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo

«Imbarazzo per le dichiarazioni del dottor Bacci – afferma in una nota il primo cittadino – che si aggiunge all’imbarazzo per le scelte politiche che abbiamo raccolto: era lui a presiedere la Fondazione Pergolesi Spontini quando sono state fatte quelle scelte, non certo io, e non è stata la corrente amministrazione a suggerire l’acquisto alla Fondazione di un immobile privato per un progetto che aveva ad oggetto la predisposizione di appartamenti di edilizia sociale residenziale».


«In nessun atto è riportata la possibilità di procedere per stralci, dato che la domanda di richiesta di finanziamento prevedeva l’intervento complessivo, come riporta la relazione redatta dai progettisti incaricati e la delibera di Giunta n° 46 del 12/03/2021 guidata dall’allora sindaco Bacci. Mai, in nessun atto, si riporta la possibilità di lavorare per stralci vista la richiesta di finanziamento ai fondi Pnrr per l’opera intera che fa riferimento a specifici target da raggiungere».

«Diversamente, infatti, avremmo perso il finanziamento. Solo dopo svariate interlocuzioni con la Regione e il Ministero abbiamo avuto il via libera per rimodulare l’intervento, ma solo tenendo al centro l’oggetto del finanziamento che tratta appunto la qualità dell’abitare».

«Tra le inesattezze dichiarate voglio evidenziare come, per l’aspetto culturale, abbiamo già avviato una interlocuzione per individuare altre forme di sostegno economico e che, a differenza di quanto dichiarato, esistono eccome atti che attestano come la Fondazione Pergolesi Spontini sia stata informata della necessaria rimodulazione, come riportato nel verbale dello scorso giugno in cui si concorda che questa strada sia l’unica percorribile».

Intanto i gruppi civici di minoranza hanno chiesto che venga convocata la competente Commissione consiliare «per chiarire il percorso che ha portato allo stravolgimento del progetto di riqualificazione dell’ex Cascamificio. Un progetto per lo sviluppo della Fondazione Pergolesi Spontini che ora la vede invece relegata al ruolo di immobiliare».

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