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Cronaca

MOIE IL LIBRO “MEMORIE DI CUCINA A MOIE”, QUANDO IL PASTO RACCONTA LA SOCIETÀ: UN VIAGGIO TRA RICETTE E TRADIZIONI

MOIE, 23 dicembre 2016 – L’Avis di Moie, l’Associazione Donatori di Sangue, per celebrare i 68 anni della sua fondazione (3 gennaio 1949) ha dato alla stampe, con la collaborazione della casa editrice Il lavoro editoriale di  Ancona, un libro con “testimonianze, ricordi di feste e tradizioni a tavola”, dal titolo “Memorie di cucina a Moie“. Ne sono autori Daniele Guerro e Tommaso Lucchetti.

Domenica 11 dicembre ne è stata fatta la presentazione, presso la Biblioteca “La fornace“, coordinata dalla giornalista Agnese Testadiferro. Sono  diversi anni ormai che Daniele Guerro, nell’ambito di un più ampio progetto “un’ Identità per Moie“, aveva raccolto ricette e tradizioni culinarie della popolazione, sia presso ristoratori che famiglie che avevano conservato memoria scritta o orale di quello che era stato lo specifico servito e vissuto a mensa.

Con Tommaso Lucchetti, esperto storico della cultura gastronomia marchigiana, Daniele ha  condotto ben venticinque colloqui-interviste, sulle quali con Tommaso ha redatto un testo leggibilissimo, denso di curiosità, una vera “storia della gente” di Moie osservata sulla scorta di riti e di tradizioni a tavola. Daniele Guerro e Tommaso Lucchetti, sollecitati dalla giornalista hanno messo in luce, Daniele, il lavoro di raccolta delle ricette di cucina, quasi uno scavo non facile nelle consuetudini alimentari del passato e Tommaso la stratificazione delle stesse consuetudini nella popolazione che hanno risentito ovviamente della loro provenienza, dalla campagna prima e poi toccate da un certo benessere andatosi diffondendo negli anni.

Il volume ha la prefazione di Riccardo Ceccarelli che ha messo in luce come il “mangiare a Moie” sia frutto di una contaminazione avuta nei secoli per la provenienza della gente da vari paesi ma di una tradizione conservata presso le locali osterie in occasione della frequentatissima “Fiera delle Moglie” dal Cinquecento in poi. Pressoché unico nella storiografia della  Vallesina in questo ultimi decenni, il volume è un contributo importante per la ricostruzione delle condizioni di vita della gente del nostro territorio: una visuale d’osservazione non secondaria, costituendo invece, l’alimentazione, uno degli aspetti più determinanti.

(r. c.)

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