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Cronaca

VALLESINA IL VERDICCHIO DELL’ALTA SENNA? POSSIBILE, SE PASSA LA LIBERALIZZAZIONE IN COMMISSIONE EUROPEA

VALLESINA, 27 gennaio 2016 – Cosa direste se un domani, fermandovi a pranzo in una cittadina europea nel corso di un viaggio nel vecchio continente, il ristoratore o il cameriere vi consigliassero di abbinare un Verdicchio dell’alta Senna al vostro piatto, oppure un rosso Lacrima del basso Reno o una Vernaccia di Toledo? Certamente rimarreste smarriti, accusereste chi vi consiglia questa scelta di imbrogliarvi perché quei tre vini suggeriti non sono, né possono essere, prodotti in quei luoghi. E invece in un futuro forse anche prossimo tutto questo potrebbe essere legale se, come dicono alla Coldiretti Marche, dovesse passare la liberalizzazione proposta dalla Commissione Ue che consentirebbe a tutti di riportare in etichetta i nomi dei vitigni, sfruttando così il lavoro portato avanti in questi anni dai produttori regionali. L’allarme della Coldiretti è motivata  dall’”avvio del processo di revisione delle norme che disciplinano l’etichettatura dei vini previste dal regolamento CE n. 607/2009, da parte dell’Unione Europea. In pratica – si legge nella nota – si andrebbe a consentire l’uso di denominazioni senza un riferimento geografico ma col solo nome del vitigno, senza curarsi del fatto che la storia e la tradizione le abbiano legate ad un determinato territorio. È evidente che ciò danneggia fortemente il nostro vino e crea meccanismi di concorrenza sleale all’interno dell’UE in quanto qualsiasi produttore potrebbe immettere sul mercato generici vini “Verdicchio”, “Vernaccia”, “Lacrima” godendo della notorietà delle rispettive denominazioni d’origine (Doc e Docg) che ha fatto conoscere questi prodotti nel mondo e danneggiando l’immagine degli stessi.

A tale proposito Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche, fa presente che “il futuro della nostra agricoltura dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le peculiarità territoriali che sono state la chiave del successo del settore del vino dove hanno trovato la massima esaltazione”.

Per completezza d’informazione diremo che nelle Marche, secondo le elaborazioni di Coldiretti su dati Istat, operano 14.200 aziende agricole per una superficie complessiva di circa 16.200 ettari. L’80% delle uve raccolte viene utilizzato per la produzione dei 20 vini riconosciuti a Denominazione d’Origine.

(s.b.)

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