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Cronaca

Cupramontana Droga: la mattina in arresto la suocera, nel pomeriggio il genero

La donna si era recata in visita al carcere di Viterbo dove sconta 8 anni il marito Salvatore Fontana, ex latitante, con addosso 10 grammi di stupefacente, il compagno della figlia aveva in casa quasi 2 chili di hashish e 58 grammi di cocaina

Cupramontana – Dal carcere di Viterbo a Cupramontana, nella stessa giornata di mercoledì scorso due arresti entrambi riconducibili alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

I Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un 34enne campano nella cui abitazione avevano rinvenuto in un armadio 2 panetti di hashish per un peso complessivo di quasi 2 chili e 58 grammi di cocaina. Inoltre, in un cassetto, un’agenda nella quale erano annotati cifre e numeri di telefono. L’arrestato, comunque, ha negato che gli stupefacenti fossero suoi e che erano stati messi lì da un’altra persona.

Stessa sorte era toccata, la mattina, alla suocera, moglie di Salvatore Fontana, 53 anni, palermitano, residente anche lui a Cupramontana, arrestato nel novembre scorso in Spagna – dove era latitante – in seguito allOperazione Damasco che aveva smantellato un traffico di droga dalla Germania all’Italia per essere poi distribuita soprattutto nelle piazze di Jesi, Cupramontana, Ancona e Fano. E che proprio nel paese dove il boss risiedeva aveva la sua centrale. L’attività di spaccio, a quanto ora ipotizzano gli inquirenti, non sembra essere cessata.

Fontana, che dopo l’estradizione sta scontando una pena di 8 anni di reclusione nel carcere di Viterbo, doveva ricevere, mercoledì mattina, la visita della moglie la quale, però, alla perquisizione di controllo s’è fatta trovare, benché occultata nell’abbigliamento intimo, un ovulo contenente 10 grammi di cocaina. Di qui il suo arresto a seguito del quale scattavano le perquisizioni anche a Cupramontana.

Nell’abitazione della donna arrestata a Viterbo sono saltati fuori due macchinari per confezionare lo stupefacente sottovuoto, due bilancini di precisione e un quaderno con annotate cifre in denaro e numeri telefonici, sei cellulari.
   
Ieri l’arresto del 34enne, difeso dall’avvocato Francesca Petruzzo, è stato convalidato e l’uomo posto ai domiciliari con possibilità di andare al suo lavoro di netturbino.

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