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Cronaca

Jesi Dal vicolo della Pace all’atrio dell’ospedale, la donna che non trova… pace

Una situazione non facile da gestire, al centro una 44enne di origini nigeriane che rifiuta qualsiasi aiuto e che ha già provocato momenti di apprensione con i condomini quando risiedeva in centro storico e ultimanente anche nell’atrio dell’ospedale dove si era “trasferita”

Jesi – Una storia che al momento non trova una soluzione, della quale ci eravamo già occupati, a seguito delle segnalazioni che vedevano coinvolta una donna nigeriana di 44 anni che arrecava continui disagi nel condominio di Vicolo della Pace.

Lo stesso consigliere comunale Antonio Grassetti con una interpellanza, aveva portato in Consiglio la vicenda che da più di un mese, dal 19 febbraio, era venuta alla luce nel centro storico jesino, e della quale si è parlato a porte chiuse nell’ultima assise cittadina.

Ad oggi la situazione, nonostante i numerosi interventi da parte delle Forze dell’ordine, sia dei Carabinieri che della Polizia, non sembra essere migliorata anzi la donna, che al momento non vive più nel condominio dal 5 marzo, continua, comunque, a farvi ritorno ncreando situazioni di grave turbativa ai condomini arrivati all’esasperazione.

Il 6 marzo scorso la donna, intorno alle 7.30 si è ripresentata in Vicolo della Pace perchè voleva rientrare in quella che al momento non è più la sua casa, accanendosi, stando a quanto raccontato dai residenti, contro il portone, prendendolo a pedate e a sassate, arrecando anche visibili danni.

Dopo l’intervento dei Carabinieri era stata allontanata, ma passate appena due settimane e si è ripresentata, intorno alle 22.30, sabato 23 marzo, per rientrare in casa.

Un condomino, presente in quella circostanza, le aveva fatto presente in modo garbato che non poteva stare li, ma lei in risposta gli aveva mollato due schiaffi continuando a inveirgli contro.

I residenti, allarmati, erano scesi in strada e, quando sembrava che si fosse allontanata, era ritornata, aveva solo raggiunto una via vicina a Vicolo della Pace per prendere alcuni birilli che erano lì, per poi scaraventarli contro i condomini. Di nuovo la segnalazione ai Carabinieri.

Un caso che non sembra avere per il momento una soluzione, la donna infatti da qualche giorno si è installata nell’atrio dell’ospedale, mentre si succedono le segnalazioni alle Forze dell’ordine, intervenute anche nella mattinata di venerdì 22 marzo intorno alla 8.30 quando stava arrecando disturbo urlando.

Nei giorni precedenti, invece, la stessa aveva stazionato al pronto soccorso, anche lì erano intervenute le Forze dell’ordine.

Una situazione non facile da gestire, la nigeriana è stata ricoverata in ospedale, visitata ma non sembrano esserci elementi per essere presa in carico dal centro di salute mentale, in quanto soffrirebbe solo di disturbi comportamentali.

Tutte le autorità competenti si sono occupate del caso, dai Servizi sociali alla Caritas all‘Asp, il fatto di non avere la residenza in città comporta anche una maggiore difficoltà nella gestione dello stesso.

Numerose le proposte che le sono state fatte dalle varie istituzioni: le è stata offerta una casa, ma l’ha rifiutata, un B&B, ma ha preso solo la chiave e non ci è mai andata senza nemmeno restituirla, le è stato offerto un hotel ma ha rifiutato anche questo, le è stato acquistato il biglietto per il ritorno nel suo Paese di origine dove i servizi sociali nigeriani sarebbero pronti ad accoglierla, ennesimo tentativo di aiuto che non è andato a buon fine.

Insomma, tutti vogliono aiutarla, ma a quanto pare non vuole essere aiutata.

Un caso che porta a far riflettere, nel quale sono coinvolti il sociale e la sanità, dove finisce l’uno e dove inizia l’altro?

Forse manca quel filo sottile che potrebbe fare da conduttore per risolvere la situazione, per la sanità la nigeriana non ha i requisiti per essere presa in carico da una struttura mentale, per i suoi ex coinquilini, esasperati, al contrario i requisiti ci sarebbero tutti.

Capricci o problemi psichiatrici? è questa la domanda dei condomini.

«È giusto stare sotto scacco a causa di una persona che rifiuta ogni aiuto ma provoca situazioni che stanno diventando intollerabili?».

Al momento i protagonisti coinvolti in questa vicenda hanno fatto il possibile, ma la soluzione ancora non si vede tanto che, forse, Le Iene di Italia Uno potrebbero essere mobilitate.

Se ne riparlerà, comunque, la prossima settimana.

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