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Cronaca

Jesi Museo delle filande e del baco da seta, «uno spazio per la memoria storica»

La mozione che il consigliere Giancarlo Catani presenterà al Consiglio comunale di domani per conservare il ricordo di un periodo di crescita economica e sociale

Jesi – Sarà presentata nel prossimo Consiglio comunale di domani, giovedì 28 settembre, la mozione del consigliere Giancarlo Catani di PattoxJesi relativa al “museo delle filande e del baco da seta“.

La proposta del consigliere riguarda la possibilità di istituire uno spazio museale della memoria storica legata alle filande, alle filandaie e all’allevamento dei bachi da seta per non perdere il ricordo di una realtà produttiva che iniziò nel 1837 e rese il nostro territorio protagonista dello sviluppo industriale e lavorativo di quel periodo tanto da rendere Jesi la piccola Milano delle Marche.

Giancarlo Catani

«Dal 1837 nella città sorsero oltre 40 filande – ha spiegato Giancarlo Catani nel testo della mozione – con impiego di centinaia e poi oltre mille lavoratori e lavoratrici, contribuendo a realizzare un importante modello di sviluppo industriale».

«Un’esperienza storico-economica forse irripetibile per l’impatto lavorativo che diede al territorio, che contribuì a una grande visibilità e ad un riconoscimento importante assimilando Jesi alla capitale economica del nostro Paese».

Un’attività che per via dell’evoluzione industriale era destinata a rallentare fino a scomparire, le ultime filande attive furono la Agostinelli e la Carotti, chiuse rispettivamente nel ’63 e nel ’66 «e di cui sembra opportuno cercare di recuperarne la memoria – ha sottolineato il consigliere comunale -. Anche per le esperienze lavorative che questa comportò, comprese le lotte operaie che portarono alla realizzazione della prima organizzazione sindacale, e per trasmettere queste conoscenze alle nuove generazioni».

(t.f.)

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