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Cronaca

Jesi Porta Valle, pedoni ignorano divieti e rischio caduta pietre

Spostate le transenne e strappati i nastri si è ripreso a transitare sotto la porta delle mura da dove giovedì scorso è caduto un lastrone di marmo, snobbato il vicino bypass

Jesi – Dopo i furbetti del Ponte San Carlo (in auto), ecco i furbetti di Porta Valle (a piedi). Se quello veicolare ancora regge, infatti, il rispetto del divieto di transito pedonale, sotto la porta d’accesso a sud delle mura, è durato appena 24 ore.

Imposto nella serata di giovedì 16 dalla Polizia Locale, a seguito del sopralluogo dei Vigili del Fuoco conseguente la caduta a terra della grossa pietra angolare del torrione sovrastante durante le operazioni di addobbo natalizio, il divieto di accesso è ampiamente segnalato dalla transennatura.

Si transita di sera proprio dove non è consentito per motivi di sicurezza

Per coloro che scendono da via Lucagnolo con l’auto (operazione consentita solo ai residenti muniti di permesso Ztl San Pietro), c’è la svolta obbligatoria in via San Marino per poi tornare in piazza Baccio Pontelli e uscire da lì, mentre l’entrata con i mezzi a motore da Porta Valle non è permessa da molti anni.

Per le persone a piedi il discorso è più semplice, dato che vengono invitati da appositi cartelli a servirsi dell’attigua apertura pedonale delle mura, posta a pochissimi metri. Giusto una decina di passi che evidentemente risultano essere troppi per molte persone, le quali piuttosto preferiscono rischiare di prendersi un mattone in testa.

Da venerdì sera, infatti, è stata spostata la transenna a destra della porta (quella verso via del Torrione/Stazione dei bus) e le persone hanno ripreso a entrare nel centro storico passando sotto l’arcata principale, ovvero sotto il torrione dal quale giovedì pomeriggio è venuta giù la pesante pietra.

Identico discorso per chi esce, dato che è stato strappato il nastro di segnalazione bianco-rosso per raggiungere il parcheggio di piazzale Partigiani evitando la mini deviazione.

Almeno per coloro i quali rischiavano la multa (e ne sono state fatte parecchie) per attraversare ponte San Carlo dopo la chiusura al traffico, il guadagno era consistente, ovvero evitare il lungo giro verso Jesi Est o verso via Piandelmedico/Ponte Pio, per raggiungere il centro città.

Qui si tratta di dieci metri in più e il rischio non sono le contravvenzioni della Polizia Locale, bensì, nella migliore delle ipotesi, un trauma cranico e qualche decina di punti di sutura.

(foto in primo piano: la fila per transitare sotto Porta Valle, chiusa al transito, sabato sera)

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