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Chiaravalle

Chiaravalle Attilio Ambrogetti, un altro nome scritto in cielo

L’incidente sulla Provinciale 33 che stanotte ha stroncato la vita al 26enne di Castelferretti, stava rientrando a casa dopo essere stato con gli amici a “La Locura”

di Gianluca Fenucci

Chiaravalle, 25 novembre 2022 – La vita giovane e bella di Attilio Ambrogetti si è fermata su quell’albero sul ciglio della Provinciale 33 che da Chiaravalle conduce a Castelferretti, dove l’auto che guidava il 26 di Castelferretti si è schiantata verso l’1.30 della notte tra giovedì e venerdì.

Era stata una serata piacevole e felice, una di quelle da ricordare per Attilio e per il suo gruppo di amici, ragazzi di Castelferretti ma anche di Marina di Montemarciano e di altre località del territorio.

Erano stati, tutti insieme, a trascorrere ore liete e a salutare l’amico Francesco Foggia, in procinto di partire per Milano per lavoro, a La Locura, il locale di Corso Matteotti a Chiaravalle inaugurato poche settimane fa da Federico Leo, un altro giovane intraprendete e coraggioso di Camerata Picena.

Avevano festeggiato e si era scambiati saluti e abbracci, erano felici e spensierati: i giovani non potevano certo sapere che poco dopo uno del gruppo, Attilio, non avrebbe più sorriso, non avrebbe più brindato né condiviso momenti gioiosi con loro. Mai più.

La tragedia si è consumata sulla strada all’uscita di Chiaravalle, prima del distributore del metano e del negozio d’abbigliamento Gigolè.

«Siamo partiti insieme da La Locura – dice un amico di Attilio mentre le lacrime segnano il suo giovane volto pulito -, Attilio ha preso la sua macchina e altri amici, Mirco, Chiara e Alessio la loro. Dopo la rotatoria in uscita da Chiaravalle e dopo il cavalcavia che passa sotto l’autostrada, Attilio ha sorpassato la macchina degli altri tre amici ma improvvisamente ha perso il controllo: la sua auto ha sbandato più volte, si è capottata, è uscita di strada e ha finito violentemente la sua corsa contro un albero. Ci siamo fermati e siamo immediatamente tornati sul posto dell’incidente: ci siamo trovati di fronte a una tragedia, una scena veramente raccapricciante, indescrivibile. Ancora non riusciamo a darci pace».

Il tronco dell’albero, che è stato letteralmente spezzato in due dalla violenza dell’impatto, ha sfondato il parabrezza e si è conficcato nell’auto su cui il giovane viaggiava da solo, senza lasciargli scampo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco per liberare il giovane dalle lamiere, operazione che ha richiesto circa mezz’ora, e il personale della Croce Gialla e dell’automedica di Chiaravalle che hanno tentato invano di rianimarlo, perché con ogni probabilità è morto sul colpo.

«Eravamo stati insieme a La Locura, lui era arrivato con altri compagni dopo cena – dice Francesco Foggia, 22 anni – e non mi capacito di ciò che è accaduto. Con Attilio eravamo grandi amici, siamo stati vicini di casa in Piazza Saba a Castelferretti per 10 anni. Mi considerava il suo miglior amico, era un ragazzo d’oro, generoso e altruista, nel momento del bisogno lui c’era sempre. Attualmente non lavorava ma stava cercando comunque un’occupazione. Attilio era appassionato di sport, grande tifoso del Milan e anche di auto da corsa, Formula 1, moto GP – ricorda Francesco –, e amava i cani tanto che ne aveva uno a cui era molto affezionato. Era troppo buono, non meritava di andarsene così».

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