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Cronaca

CUPRA MONTANA REFERENDUM TRIVELLE, L’ADESIONE SI FERMA AL 38,25%

CUPRA MONTANA, 18 aprile 2016 – Anche nella “capitale del verdicchio” hanno scelto l’astensione dal quesito referendario, rinunciando ad un dovere civico di democrazia sostanziale, anche se l’adesione del 38,25% è chiaramente superiore a quella nazionale ma non raggiunge il quorum necessario. Chi ha raccolto l’invito di non andare a votare ha sbagliato per la semplice ragione che un istituto di democrazia così importante deve, quanto meno, essere onorato e proprio dai cittadini, a prescindere dalle convinzioni personali o dalle “dettature” dell’uno o dell’altro politico di turno. Certo, se a dirci di andare al mare sono i personaggi che amministrano il Paese, ci si domanda perché coloro che non sono andati a votare avrebbero dovuto disubbidire. Dunque a Cupra Montana dei 3.693 elettori (1883 femmine/1810 maschi) hanno votato in 1.213 (581 femmine/632 maschi) e i SI sono stati 950 mentre i NO 233 per un totale di 1.183 voti complessivi distribuiti sulle quattro sezioni. Dobbiamo però dire che in un referendum come quello affrontato così malamente, vuoi per la carente informazione, voluta o fortuita; vuoi per le esortazioni cadute dall’alto, un dato certo, almeno qui a Cupra Montana lo abbiamo raggiunto, anche a dispetto del mancato quorum: il partito ombra rappresentato solitamente dalle schede bianche e nulle è vistosamente calato (15 bianche/15 nulle) ma così non sarà per le elezioni politiche o amministrative. Certo che quei 300 milioni di euro avrebbero benissimo attrezzato un reparto specialistico di pediatria, oppure contribuito ad innalzare un plesso scolastico moderno e funzionale, od eventualmente a mandare certa parte di politici nostrani in un “bagno” mediamente lussuoso, solo per non essere stati capaci di sistemare la questione nelle sedi opportune.

(o.g.) 

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