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Cronaca

FABRIANO BILANCIO DI PREVISIONE, INSORGE LA MINORANZA: “SORDI ALLE ISTANZE DEI CITTADINI”

FABRIANO, 3 maggio 2016 – La maggioranza approva le aliquote di tasse e tariffe in vista della presentazione del bilancio di previsione. Insorgono le opposizioni consiliari. «Ancora una volta la maggioranza si è dimostrata sorda alle istanze dei cittadini». Queste le parole utilizzate dalle opposizioni consiliari nei confronti della Giunta fabrianese durante la seduta del consiglio comunale di sabato scorso (30 aprile) per approvare gli atti propedeutici all’approvazione del bilancio di previsione. Assise civica che ha dato il via libera alle aliquote comunali per quel che riguarda le tasse, che non possono essere comunque aumentate per Legge. Conferma dell’aliquota Irpef a 0.8 con soglia di esenzione a 12mila euro, la maggior fascia di esenzione di comuni di pari dimensione a Fabriano. L’Imu comunale, confermate: 6 per mille per le prime case di lusso più e 9,8 per mille per le seconde case. La Tari: utenze domestiche, la tariffa fissa è fissata, per tutti, a 0,47 a metro quadro. Più la parte variabile che va da 1,44 (una persona) a 1,80 superiore a 4 persone. Per le attività produttive, inoltre, saranno conteggiati al ribasso i metri quadri di magazzini e depositi e si conferma lo sgravio al 70% per i nuovi insediamenti produttivi. Su questo punto, le opposizioni hanno avuto da ridire sull’affidamento ad una società romana da parte del comune per il calcolo della tassa. «Si tratta di una società di consulenza privata che non spiega come si arriverà alle somme dovute. In pratica non spiega l’algoritmo», hanno incalzato dagli scranni delle opposizioni. «Sono tantissimi i comuni italiani che si affidano a questa società che a noi costa 2.600euro annui. La politica decide i paletti con il regolamento e poi loro calcolano le somme, non c’è nulla di strano», la replica della Giunta. Altro punto contestato è quello relativo all’Imu sui terreni edificabili. «Considerata la crisi economica perdurante da anni, in molti hanno chiesto di modificare i terreni da edificabili in agricoli perché tanto non si costruisce più. Questo vorrebbe dire un risparmio per l’Imu, ma la maggioranza – hanno concluso delle opposizioni – ha detto ancora no. Ci riproveremo in sede di approvazione del bilancio di previsione».

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