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JESI LA ‘PIRANERIA’ HA RINNOVATO IL PLURIENNALE E TRADIZIONALE PRANZO DELLA FRITTATA CON IL MENTRASTO

JESI, 17 aprile 2017 – Le tradizioni sono belle da custodire e tramandare.

Una sorta di usanza conservata di generazione in generazione. La ‘Piraneria’, un casato che a Jesi è più che notorio e conosciuto, da oltre 40 anni tenta di mantenere intatta la sua tradizione e riguarda il pranzo di Pasquetta, una volta si svolgeva il giorno di Pasqua ma è stato posticipato per motivi logistici ed organizzativi, che puntualmente si è di nuovo ripetuto.

Si sono ritrovati in tanti, le presenze sono state inferiori a quelle degli anni passati, ma il piatto principale, ovviamente, la frittata, è stato di nuovo proposto e ripresentato. Il record di presenze e di uova rotte non è stato battuto perché in precedenza si erano anche consumati, e mangiati, oltre 350 uova. Tuttavia l’importanza di trovarsi tutti insieme, per la ‘Piraneria’, ha anche un valore culturale, un segnale forte di presenza che spesso e volentieri suscita emozione nei partecipanti e li sprona ad un maggior impegno oltre a mantenere una propria identità nel contesto di una società più grande.

Perché ‘Piraneria’ vuol significare anche sociale, presenza nel territorio, trasmissione di gesti, valori, comportamenti che sono essi stessi tradizioni. A Jesi sono noti a tutti gli impegni nel calcio ed in particolare nella Spes; ma anche nell’insegnamento del taglio e cucito presso la parrocchia di San Giuseppe e nella solidarietà al servizio della città.

Insomma gesti concreti che attualizzano, valori forti condivisi che trovano un punto di riferimento comune anche nella tradizione del cucinare la frittata pasquale perché tutti si ritrovano richiamati da un segno di continuità di cui c’è bisogno e desiderio.

Oggi nel ritrovo abitudinale di via Erbarella le uova di frittata cucinate con il mentrasto, piatto tipico della cucina marchigiana, dalle solite ‘zie’ Vittoria, Pia, Laura e Anna Maria sono state solo… 220.

Ma c’è stata la solita festa, la solita ‘magnada’, la solita allegria, il solito spirito del giorno di festa, l’abitudinale arrivederci all’anno prossimo.

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