Curiosità
MONSANO IL RITO DELLO “SCACCIAMARZO” SI CHIUDE CON UNA MAXI FRITTATA PER I BAMBINI
3 Aprile 2016
MONSANO, 3 aprile 2016 – Puntuale, in piazza Mazzini e, via via, per le strade del paese ed in periferia è tornato lo “Scacciamarzo”, l’antico canto rituale di questua che vede protagonisti i bambini. L’iniziativa, in programma sabato mattina (2 aprile), si deve al Centro Tradizioni Popolari che ha trovato nel Comune, nel gruppo di canto popolare La Macina, nella locale sezione Avis e nel Gruppo di Protezione Civile un valido appoggio. Non solo, con l’intento di non mandare perdute le tradizione che caratterizzano il nostro territorio, l’iniziativa ha trovato sostegno anche nella Regione Marche e nella Provincia di Ancona. Per questa 29ma edizione i bambini sono stati invitati nel cuore antico del paese, in piazza Mazzini, dove, dopo il rito dell’accoglienza, sono partiti per il loro giro di questua di casa in casa, bussando ai portoni per “offrire” un canto augurale per poi concludere con la richiesta di un dono. Questo, solitamente, è rappresentato da “l’ovo pe’ la ciambella”, il tipico dolce marchigiano a base di uova, farina e zucchero. Poteva succedere che qualcuno non soddisfacesse le richieste dei bambini e allora, in quel caso, i bambini non risparmiavano improperi sul genere: “dopo aver cantado / non ci avede dado niente / guarda che bbella gente / che Cristo fa campà”.
Anche per questa edizione dello Scacciamarzo 2106 sono stati invitati tutti i bambini della scuola primaria di Monsano (circa un centinaio) per rinnovare una tradizione che non può essere dimenticata, “un arcaico, gioioso e rumoroso rito infantile di questua” in una giornata di primavera che un tempo era sempre fissata al 31 marzo.
La giornata di festa e di rinnovo delle tradizioni si è conclusa in piazzetta Matteotti dove, con le uova raccolte durante la questua, l’Avis di Monsano ha cucinato una frittata, distribuita ai piccoli questuanti.
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